TREVISO - Chi ha acceso un mutuo da cenotmila euro, dopo dieici anni di rate versate, si troverebbe a dover restituire ancora 140mila euro. L'associazione Tuconfin stima, infatti, in un 40% medio l'effetto della rivalutazione dei cosiddetti mutui indicizzati in franchi svizzeri, sottoscritti con la banca Barclays. L'organizzazione, costituita proprio dagli intestatari di questi prodotti finanziari, rilancia l'allarme su rate in aumento e costi ingentissimi qualora si voglia estinguere il prestito prima della naturale scadenza.
A dare qualche speranza ai mutuatari, tuttavia, arriva ora una pronuncia del Tribunale di Roma, che lo scorso 27 dicembre ha imposto all'instituto di rimborsare 85mila eruo ad un cliente, a causa delle carenze nell'obbligatoria trasparenza al momento della stipula del contratto.
Il meccanismo su cui si basano questi mutui è molto complesso: di fatto il finanziamento è in euro, ma è collegato all'andamento del franco svizzero. L'effetto dei cambi sulla rivalutazione del capitale sta provocando il paradosso che le rate progressivamente non coprono più gli interessi dovuti e, nonostante i versamenti già effettuati, alle volte per anni, molti si trovano con un importo ancora da restituire superiore alla cifra iniziale erogata. E ancora più pesante è l'esborso, per chi vuole chiudere anticipatamente il rapporto.
In questa condizione si troverebbero, sempre secondo le stime di Tucofin, circa mille clienti della Marca di Barclays, mentre altri duemila risiederebbero nel Vicentino. Il tutta Italia le famiglie interessate sarebbero oltre diecimila. Almeno quelle finora uscite allo scoperto, perchè molti non si sarebbero ancora resi conto appieno di cosa comporta il mutuo.
Al contrario, secondo Barclays, i numero degli interessati sarebbe "decisamente più limitato e ridotto". La banca inglese contesta anche l'ordinanza dei magistrati capitolini: "Barclays dichiara la piena conformità alle leggi vigenti e la validità e l'efficacia della clausola in questione - si legge in una nota dell'istituto -, dissentendo da tale decisione, che risulta priva di motivazione ed è stata pronunciata nell'ambito di un procedimento sommario, in assenza di una valutazione completa e corretta degli elementi contestati". Per la società l'ordinanza risulta "in contrasto con altri provvedimenti emessi, prima e dopo". Per questo, la banca annuncia la volontà di presentare appello contro la pronuncia.
Tuconfin, come spiega la presidente Franca Berno, non si arrende: "Lottiamo per ottenere la nullità totale del mutuo. Non c'è stata alcuna chiarezza: questo è un prodotto di speculazione finanziaria. E a nessuno di noi sottoscritto è stato mai spiegato. Altrimenti non avremmo mai acettato: volevamo fare un mutuo per comprare casa, non certo una speculazione".
Nel link l'intervista integrale a Franca Berno, presidente dell'associazion Tuconfin.