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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/157: IN MALESIA TRIONFA IL "QUASI ITALIANO" ZANOTTI
Tra gli azzurri bene Manassero e Paratore, "tagliato" Molinari

Grandi i nomi nel contesto: l’australiano Marcus Fraser che difende il titolo, gli inglesi Tommy Fleetwood e Danny Willett, campione Masters, il sudafricano Charl Schwartzel, l’austriaco Bernd Wiesberger, lo spagnolo Pablo Larrazabal. Tutti ampiamente motivati gli azzurri, in particolare Manassero pervaso dai ricordi del glorioso passato in questo campo; nel 2011, infatti, fu lui a vincere questa gara.
- Si apre il torneo con l’avvio d’eccezione dello scozzese Marc Warren, al vertice, che compie il giro in 63 colpi, ben 9 sotto il par, con alle spalle il thailandese Phachara Khongwatmai (-7), e un gruppo di sei giocatori a -6, fra cui il vincitore Masters 2016, Danny Willett. L’impegno degli azzurri trova Paratore e Bertasio terminare con 69, un buon -3, che condividono al decimo posto con altri dieci giocatori. Manassero ne realizza 71, e strappa un 53° posto (quattro birdie e tre bogey): Molinari non viaggia bene, è 132esimo.
Al vertice, con -9, lo scozzese Marc Warren, seguito dal thailandese Phachara Khongwatmai (-7
- Nella seconda giornata è Matteo Manassero a ben figurare. Gli si risvegliano i ricordi del 2011. Con uno score di 66 fa una grande rimonta, recupera 46
- Nel terzo round è Danny Willet a imporsi, a voler vincere, conduce in 200 (66 67 67, -16), con sei birdie e un bogey. Non aveva più avuto trionfi Willet, dopo il Master dello scorso anno, e ora, a un giorno dalla chiusura del torneo, ne vede la possibilità, perché ha tre colpi di vantaggio sullo statunitense David Lipsky (203, -13). La possibilità di successo è però anche per l’austriaco Bernd Wiesberger, leader ieri. Renato Paratore è andato in altalena con sette birdie e

- Nel giro finale ci sono le sorprese. È Fabrizio Zanotti a vincere il Maybank Championship, con un gran finale di 63, che lo porta a un totale di 269 colpi. Col suo -9 conclusivo, Zanotti ha prevalso superando lo statunitense David Lipsky (270, -18), e l’austriaco Bernd Wiesberger (271, -17). Solo quinto l’inglese Danny Willett, al quale non sono bastati tre colpi di vantaggio dopo 54 buche per tornare al successo che gli sfugge dal Masters dello scorso aprile. Si è registrata la piacevole “Buca in uno” di Nino Bertasio, una spettacolare “hole in one” alla buca 5, par 3 di m. 186, la prima realizzata dall’azzurro sul circuito; c’è poi la risalita finale di Matteo Manassero, che ha guadagnato 14 posizioni con un 68 (-4), dovuta a sei birdie e a due bogey (71 66 75 68); e di Renato Paratore, sempre molto regolare (69 71 70 70) con un’escursione di soli due colpi tra i quattro punteggi, peraltro tutti sotto par, che ha terminato con quattro birdie e due bogey per il 70 (-2).

Possiede nome italiano, ma italiano non è, è paraguaiano Fabrizio Zanotti, 34enne di Asuncion. Ha condotto 17 buche con sette birdie, poi ha avuto partita vinta con un eagle alla 18, che gli ha regalato il secondo titolo in carriera e un premio di 461.689 euro.
Si hanno intanto notizie di Tiger Woods: l’ex numero uno che abbiamo lasciato la volta scorsa, ritirato al termine del primo giro dell’Omega Dubai Desert Classic per dolori alla schiena. I medici gli hanno impedito di giocare per due settimane; non giocherà quindi i prossimi due eventi del PGA Tour. Tra due settimane verrà rivalutata la situazione, nella speranza che le cure cui si è sottoposto, abbiano raggiunto l’effetto desiderato.
Paolo Pilla

