Cambio di appalto: inviate le lettere di licenziamento
CENTRALINO DEL CUP, DIPENDENTI IN BILICO
Proclamata la mobilitazione, servizio a rischio
Lunedì sera alla sede Ulss di Borgo Cavalli si è tenuta un'assemblea, promossa dalla Funzione Pubblica CGIL di Treviso. Lunedì prossimo nuova riunione, nel mentre proseguiranno i colloqui con l’azienda subentrante. Erano presenti oltre un centinaio di lavoratori e lavoratrici. Al termine dell’incontro, l’assemblea ha deliberato all’unanimità di avviare tutte le iniziative utili a garantire i servizi e gli attuali livelli occupazionali. Parte dunque la mobilitazione.
“C’era molta rabbia e molta preoccupazione – spiega Ivan Bernini, segretario generale della FP CGIL – la committenza pubblica è responsabile dei servizi che dà in appalto e di chi in quegli appalti ci lavora. La responsabilità sociale d’impresa, richiamata nella Costituzione, non riguarda solo e sempre qualcun altro. Non ci si scarica la coscienza dicendo che gara e capitolato d’appalto sono stati scritti da chi c’era prima. Sono cambiati i servizi oggetto dell’appalto? No. È cambiato il soggetto che li gestirà, ma non l’oggetto. C’erano troppi lavoratori impiegati prima dell’appalto, tanto da giustificare possibili 62 esuberi? Se è così, ci rivolgeremo alla Corte dei Conti. Noi siamo certi che non è così, come lo siamo del fatto che non è possibile offrire lo stesso servizio per i cittadini con i numeri previsti nel capitolato”.
“Sembra che siamo di un altro mondo quando chiediamo servizi per i cittadini, lavoro e garanzie occupazionali – spiega Marta Casarin, segretaria FP CGIL che sta seguendo passo dopo passo la vertenza –. Ci parlano di regole, di vincoli, di questioni tecniche. Ma vincoli e regole non danno da mangiare a chi perde il posto di lavoro. Dove mangeranno gli esuberi previsti, alla mensa dell’Ulss?”