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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/159: INQUIETUDINI SULLA RYDER CUP A ROMA
Il prestigioso torneo in Italia nel 2022, ma manca la fidejussione
“La candidatura italiana ci ha impressionato per la sua solidità dal punto di vista infrastrutturale, commerciale e di sostegno del Governo, oltre che del settore privato. I programmi di potenziamento e valorizzazione del percorso di gioco sono letteralmente spettacolari, così come l’impegno allo sviluppo del golf nel Paese a tutti i livelli. Non vediamo l’ora di metterci al lavoro insieme con il team italiano per dare vita all’edizione 2022”. Queste le parole profferite da Richard Hills, Direttore della squadra di gestione di Ryder Cup Europe, dopo l’annuncio ufficiale della vittoria italiana. Tutto fatto, tutto molto bello, ma ora si sono presentate alcune difficoltà: nell’emendamento “Ryder Cup” atto a concedere una garanzia, non un finanziamento, di 97 milioni di euro per la manifestazione a Roma nel 2022, la fideiussione non è passata. Nella stessa situazione veniva a trovarsi Cortina, con le garanzie sui fondi per i Mondiali di Sci del 2021. Doveva essere in discussione al Senato come parte del decreto “Salva Risparmio”, più propriamente detto “Salva Banche” con in testa Monte Paschi di Siena. Il presidente Grasso, ritenuta la materia non connessa con il resto del provvedimento, lo ha bloccato: «non è ammissibile, perché non riguarda soggetti istituzionalmente preposti alla tutela del risparmio”. il Pd si è fatto scappare un’occasione, la Commissione dovrà inserire l’argomento in altro provvedimento, per non interrompere il percorso già a buon punto della Ryder italiana.
A quel punto è venuta a mancare la garanzia, condizione essenziale per organizzare l’evento.
Ebbene, è il caso ora, di fare un po’ di trasparenza: l’appuntamento Ryder Cup è certamente avvolto in ingaggi finanziari rilevanti. Accettandone l’assegnazione, l’Italia si è dovuta impegnare ad effettuare eventi prima e dopo del 2022, di elevato significato economico quali il Senior Tour, i Challenge, l’Alps Tour, tutti con montepremi maggiormente elevati, oltre agli Open che dovranno avere montepremi di oltre sei milioni di euro. In verità, però, lo Stato italiano non dovrà sborsare denaro, ci sono già gli sponsor, uno per tutti, vedi la Rolex (5 milioni annui); piuttosto, ne ricaverà. Sky, che trasmette la Ryder Cup in Italia, ha scritto che si parla di un possibile indotto di almeno 150 milioni di euro, che può arrivare a 400 milioni tra guadagni diretti e indiretti.
Su La Stampa Vittorio Sabadin ha elencato, ad esempio, i benefici che ha goduto Chaska, la città del Minnesota, ospitando l’evento nel 2016: «54,8 milioni di dollari in transizioni di affari; 9 milioni per il settore alberghiero, che ha registrato 43.000 pernottamenti; 5,2 milioni incassati dai mezzi di trasporto; 5 milioni di ricavo per i negozi; 5 milioni per i locali d’intrattenimento; 11.000 posti di lavoro temporanei; 2,4 milioni in tasse per la città di Minneapolis; 3,9 milioni per lo stato del Minnesota; 4,8 milioni per il governo federale».
La Ryder Cup è una competizione molto sentita, che vede impegnati 12 golfisti europei e 12 americani, i migliori, a contendersi il prestigioso trofeo che non prevede montepremi, mette in palio l’onore della vittoria. Anche per questo, forse, è considerato l’evento golfistico più importante al mondo. E poi, va detto che è molto sentito il desiderio di venire a Roma, “Caput Mundi”, da tanti atleti di tutto il mondo, in compagnia delle loro famiglie.
È il Marco Simone Golf & Country Club la sede ufficiale della Ryder Cup 2022, il cui Presidente è Laura Biagiotti ed il Vice la figlia Lavinia Biagiotti Cigna, che sono a capo di grandi gruppi imprenditoriali. Il Marco Simone è un complesso grandioso, creato negli anni ‘80 dalla stilista e da suo marito Gianni Cigna: hanno realizzato 27 buche scenografiche in 150 ettari di campagna intorno al Castello Marco Simone, la cui torre risale all’anno Mille. Da più punti del Campo, che è stato sede dell’Open d’Italia nel 1994, si gode la vista della Cupola di San Pietro. Questa di Roma, è la terza volta che il turno europeo della più prestigiosa competizione di golf verrebbe giocata al di fuori della Gran Bretagna, dopo il suo debutto in America nel 1927.
Per finire, a fronte della negazione alla garanzia da parte dello Stato Italiano (per 8 milioni annui dal 2017 al 2028), pur consapevoli dei problemi collegati al rifiuto fideiussorio, i responsabili dell’European Tour hanno confermato la fiducia alla Federazione Italiana Golf, per quanto attiene alla disputa della Ryder Cup a Roma. L’organo che la sovraintende non ha dubbi, sa che non ci saranno intoppi, tutto seguirà l’iter prestabilito.
Sarebbe un grave errore perdere questo treno, è da augurarsi che chi di competenza abbia a far bene mente locale. Una rinuncia significherebbe, oltre a una perdita di credibilità nauseante, anche un rifiuto a entrate cospicue per lo Stato italiano che, ripeto, non ha da cacciare quattrini, solo essere fideiussore, gli sponsor ci sono già. Triste, forse ancora di più, perderebbe di dare a Roma, che ne ha estremo bisogno, l’opportunità di fare toeletta.
Paolo Pilla