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LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

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PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

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"Le Rivà i Todeschi", venerdì 7 aprile 20.30 Museo della Battaglia a Vittorio Veneto

LE CONDIZIONI DELLA SINISTRA PIAVE DURANTE L'INVASIONE DEI TEDESCHI

L'Adunata del Piave ricorda il Centenario della Grande Guerra con una conferenza


VITTORIO VENETO - L'Adunata del Piave ricorda il Centenario della Grane Guerra e tra gli eventi programmati c'è il convegnoLe Rivà i Todeschi” in calendario venerdì 7 aprile alle ore 20.30 nel Museo della Battaglia a Vittorio Veneto.

Il professor Roberto Tessari sarà il relatore e illustrerà le condizioni della popolazione della Sinistra Piave nell'anno di invasione 1917-1918.
Un solo anno di guerra che però segnò profondamente non solo il territorio della Sinistra piave ma anche la vita e lo spirito degli abitanti. La Sinistra Piave, eccetto i limitati scontri nel corso della ritirata italiana dopo Caporetto, non ha conosciuto eventi bellici di rilevante importanza se non in occasione della Battaglia Finale quando l'8a Armata, l’Armata del Montello, incontrò nel Quartier del Piave a strenua resistenza del nemico. Il 30 ottobre a Vittorio Veneto si verificarono scontri a Serravalle e già nel pomeriggio l'8a Armata avanzerò con alcuni reparti verso il Fadalto e con altri verso il San Boldo, località che vennero conquistate e superate il 31 ottobre.

La Batteglia Finale è chiamata anche Battaglia di Vittorio Veneto ma sarebbe più appropriato chiamarla Battaglia per Vittorio, visto che sconfitta nemica era ormai definitiva dal 29 ottobre, quando le tre teste di ponte, quella della 12a Armata a Pederobba, quella dell’8a nel Quartier del Piave e quella della 10a alle Grave di Papadopoli, si erano fuse costringendo la 6a Armata austroungarica ad abbandonare le posizioni e ad aprire così una grande falla fra il suo settore e quello montano, tenuto dal Raggruppamento Belluno.
Era una falla incolmabile per la mancanza di riserve.

Senza dubbio, invece, alla città di Vittorio Veneto spetta il riconoscimento di città simbolo dei patimenti sia fisici che spirituali dovuti ad un anno di occupazione severa. Patimenti sopportati con dignità.

Il Museo della Battaglia custodisce i segni della perentoria, puntigliosa, opprimente occupazione nemica. Questi segni e i diari tenuti da diversi abitanti della Sinistra Piave offrono ancora oggi, a cent’anni di distanza, una narrazione viva, precisa e commossa dell’Anno dell’occupazione.

Il convegno, organizzato dalla Sezione ANA di Vittorio Veneto presieduta da Francesco Introvigne, è sostenuto dal COA, Comitato Organizzatore Adunata.

Altre due date:
8 novembre 1917:
a Serravalle sulla Torre dell’Orologio sventola la bandiera bianca. Monsignor Vescovo, il Capitolo della Cattedrale e alcuni cittadini fanno al nemico atto di sottomissione e invocano clemenza.

30 ottobre 1918:
gli italiani entrano a Vittorio. I primi sono quattro Lancieri di Firenze, del Corpo d’Armata d’Assalto, che arrivano in Piazza della Cattedrale. Il Vescovo, uscito dal Seminario, li abbraccia e li benedice.

Museo della Battaglia
piazza Giovanni Paolo I – Vittorio Veneto