CONEGLIANO - Presentazione del nuovo libro di Angelo Floramo “L'osteria dei passi perduti” (BEE) domani alle ore 21 all'Ex Informagiovani, piazzale San Martino a Conegliano.
14 storie piene di umanità e solitudini, che si portano addosso l’odore della cucina, la meraviglia e lo stupore dell’incontro. Paesaggi, sapori, abbuffate, lacrime, sghignazzi e baci: tutto si mescola in un abbraccio che racchiude schegge di Friuli, Slovenia, Istria, Carinzia e Veneto. Si mangia e si beve smodatamente perché smodata e pazza è sempre la vita. Floramo accompagna il lettore dentro un nomadismo matto, autoironico, riflessivo che unisce memorie e geografie. La viandanza come unico modo di approcciarsi alla vita e al prossimo che si incontra lungo la strada. L’osteria come metafora della sosta, dell’incrocio con briganti, lingue e fantasmi dentro le locande di questo nord est intriso di zuppa e vino. Daniele Zongaro dialogherà con Angelo Floramo.
Un’osteria! L’insegna di legno, per quanto traballante sotto le dita della bora maligna, mi annuncia sbatacchiando trionfalmente sul vecchio muro di pietra che mi trovo davanti a una gostilna: Ostrouška Pelicon. Come a dire a casa. Salvo, tra gente amica. Perché è da sempre mio fratello chi trova conforto nel riflesso del vino, appresso a un focolare, in una notte d’inverno inclemente e crudele come questa. Una volta aperta la porta di legno il tepore è l’alito caldo che mi accoglie, abbracciandomi senza nemmeno chiedermi chi sono, da dove vengo e quale divinità maligna mi abbia sbattuto nei paraggi. È la democrazia dell’altopiano, antica di secoli. Sono un errante. Un bandito forse. Un disperato di strada. O un esule. Peggio: un apolide, assassino e sghembo. Nella migliore delle ipotesi un amante folle d’amore. Un appestato, un reietto del mondo. Quanto basta per essere bene accetto in una notte così. Sento subito profumo di buono, di vapori speziati e odorosi conversari. Nell’ampia sala, fra la penombra dei tavoli di legno e i bagliori del focolare, non c’è nessuno. Ma è fortissima la sensazione che qualcuno debba arrivare da un momento all’altro, o che se ne sia appena andato.
Angelo Floramo è nato a Udine nel 1966. Insegna Storia e Letteratura al Magrini Marchetti di Gemona. Medievista per formazione, ha pubblicato molti saggi e articoli specialistici, collabora con diverse riviste nazionali ed estere; dal 2012 collabora con la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli in veste di consulente scientifico. Con Balkan Circus (Ediciclo- Bottega Errante 2013, due edizioni, finalista al premio “Albatros di Letteratura di viaggio”) Guarneriana Segreta (Bottega Errante 2015, finalista al premio Latisana Nordest) ha sperimentato con gusto le vie della narrazione.