Carrus: "Perso solo il 5% dei clienti, ripartiamo da qui"
VENETO BANCA, AZIONE DI RESPONSABILITĂ€ "QUESTIONE DI SETTIMANE"
L'assemblea del gruppo montebellunese con 116 soci
“Nel mese di aprile l'intelocuzione è stata davvero serrata, i tempi che immaginiamo sono davvero brevi, però non stiamo guidando noi la macchina, facciamo di tutto perchè la macchina arrivi nel tempo più breve possibile”, ha sottolineato l'amministratore delegato Cristiano Carrus. “Anche perchè abbiamo voglia di iniziare a ricostruire questa banca”, ha aggiunto il presidente Massimo Lanza.
Il gruppo montebellunese ha tenuto ieri la sua assemblea ordinaria: i 147 presenti (deleghe comprese) segnano il minimo storico, in rappresentanza del 97,65 per cento del capitale. Il fatto che il 97,64% sia detenuto dall'azionista di maggioranza, il Fondo Atlante, lascia facilmente intendere l'esito delle votazioni: 99,99 per cento a favore dell'approvazione del bilancio, della conferma in cda di tre consiglieri (compreso Fabrizio Viola, amministratore delegato di BpV), del rinnovo del collegio sindacale e delle politiche di remunerazione.
Per l'azione di responsabilità contro i vecchi amministratori, Lanza ha ribadito che “gli atti di notifica sono quasi pronti, ormai è questione di settimane”. E oltre a quella contro gli amministratori dell'epoca Trinca- Consoli. Servirà ancora qualche giorno per la definizione dei criteri per l'accesso al fondo da 30 milioni istituito per gli azionisti in grave difficoltà.
L'amministratore delegato Carrus ha sottolineato come il piano industriale preveda “alla prima voce la fusione con Popolare di Vicenza”, che a sua volta ha svolto nelle stesse ore la sua assemblea.
L'intervento pubblico, ha ribadito il manager, è l'unica strada percorribile “perchè al momento non ci sono privati che abbiano manifestato interesse ad entrare”.
Il capo azienda ripercorso le varie crisi vissute negli ultimi anni e illustrato i numeri di bilancio “altamente negativi”, ribadendo come “stiamo facendo la pulizia di un Ventennio e non si può pulire in un anno quello che si fatto in venti”. Ha evidenziato però anche due elementi, a suo dire, che fanno ben sperare: “I soldi degli indennizzi a chi ha aderito all'Offerta di transazione, che abbiamo versato con puntualità sono rimasti nei conti concorrenti. Non c'è stata una fuga”. E poi: “Se abbbiamo perso il 13% dei crediti e il 18% di raccolta, abbiamo perso il 5% di clienti. Da qui dobbiamo ripartire”.