TREVISO - Saranno gli stessi cittadini a decidere colore ed intensità della luce dei lampioni. In piazza Trentin verrà sperimentato un innovativo impianto di illuminazione pubblica a led in grado di interagire con i passanti, in maniera collettiva, grazie ad un'apposita app. E' uno dei quattro progetti su cui lavoreranno gli studenti dell'Active Learning Lab - Urban Innovation, laboratorio promosso dal campus di Treviso dell'università Ca' Foscari. Sostenuto dall'azienda padovana Arianna, specializzata in sistemi a led, il progetto punta a migliorare la vivibilità urbana dell'area, incluso l'aspetto sicurezza pubblica, ad attrarre turisti, ma anche a risparmiare energia, adeguando l'illuminazione alle esigenze del momento.
Un altro tema riguarda la trasformazione di un pub dismesso in via Gualpertino da Coderta in un bar dove, tramite la cooperativa Solidarietà, troveranno impiego una decina di giovani con disabilità o in condizioni di marginalità sociale. L'esercizio ospiterà anche una rivendita di prodotti biologici, coltivati in un'altra cooperativa sociale trevigiana, la Topinambur.
Sempre all'ambito sociale si rivolge il progetto in collaborazione con il Centro della Famiglia, dedicato a bambini e ragazzi con disturbi dell'apprendimento, mentre il Comune di Treviso ha affidato all'università la progettazione di un Urban Center, una struttura per favorire il dialogo e la comunicazione tra l'amministrazione e i cittadini. Del laboratorio, giunto alla terza edizione (nelle precedenti la denominazione era Urban Innovation Bootcamp), fanno parte 46 universitari e laureati, selezionati in base al curriculum e a un colloquio. 38 sono italiani, in prevalenza delle province di Venezia, Treviso e Padova, tra i 21 e 25 anni, il 60% donne, studenti delle materie più disparate, da quelle umanistiche a quelle economiche o scientifiche. Ma nel pool, per il secondo anno consecutivo, sono stati inseriti anche alcuni richiedenti asilo e rifugiati ospitati nella Marca: sono otto (il doppio del 2016), provenienti soprattutto dall'Africa, oltra ad un paio dall'Afghanistan. Un'iniziativa in collaborazione con la Prefettura di Treviso per, come ha ricordato il prefetto Laura Lega, favorire l'integrazione dei migranti, ma che può stimolare anche un'utile scambio di punti di vista ed esperienze diverse.
Da oggi e fino al 28 luglio i corsisti, suddivisi in quattro team multidisciplinari, studieranno la realizzazione tecnica, ma anche la fattibilità economico-finanziaria dei vari progetti. Poi a settembre i risultati verranno presentati in un evento pubblico.
Il laboratorio, ha spiegato il prorettore Ricciarda Ricorda, si pone anche come formula di didattica innovativa, fiore all'occhiello dell'ateneo veneziano insieme ad altri analoghi programmi attuati nella sede lagunare.