ROMA - Diventa ufficiale l'operazione per il "salvataggio" di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Il governo domenica pomeriggio ha firmato il decreto che consente il passaggio della parte buona dei due istituti ad Intesa Sanpaolo, mentre i crediti deteriorati e altre passività confluiranno in un veicolo, la cosiddetta bad bank, a capitale statale.
Il seguito al provvedimento dell'esevutivo, Bankitalia su proposta del ministero dell'Economia, ha nominato i commissari liquidatori. Sarranno, per il gruppo montebellunese, Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e Fabrizio Viola, già amministratore delegato di BpV e consigliere di Veneto Banca. Liquidatori di Popolare di Vicenza, invece, sarano Claudio Ferrario, Giustino Di Cecco e lo stesso Viola,
"I commissari liquidatori - spiega una nota delle due banche -, in attuazione delle indicazioni ministeriali e con il sostegno dello Stato Italiano, hanno provveduto alla cessione di attività e passività aziendali a Intesa SanPaolo S.p.A., che è subentrata nei rapporti della cedente con la clientela senza soluzione di continuità. I crediti deteriorati della banca, esclusi dalla cessione, saranno successivamente trasferiti a una società a partecipazione pubblica".
Il governo ha stanziato, con effetto immediato, 5,2 miliardi di euro: 4,785 come anticipo di cassa, come l'ha definita il ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan, per il rafforzamento del capitale e per gestire gli esuberi: sono stimati tagli per circa 4mila unità all'interno del gruppo bancario torinese, che dovrebbero essere gestiti Altri 400 milioni andranno a copertura delle garanzie. Ma l'impegno complessivo dello Stato potrebbe salire fino a 17 miliardi: risorse recuperate dall'aumento del debito pubblico da 20 miliardi deciso alla fine dell'anno scorso, proprio per mettere in sicurezza il sistema bancario.
Assicurata la continuità: gli sportelli delle due banche venete continueranno ad operare senza soluzione di continuità, sotto il cappello di Intesa. Per i correntisti e gli obbligazioni senior non cambierà nulla e transiteranno sotto la nuova banca. Lo stesso vale per i mutui casa, che veranno assunti dal nuovo gruppo proprietario. I clienti retail, cioè piccoli risparmiatori e famiglie, che abbiano acquistato obbligazioni subordinate (ovvero quelle più vicine alle azioni) verranno rimborsati all'80% dallo Stato, il resto verrà messo da Intesa (che stima circa 60 milioni).
Gli azionisti, invece, transiteranno nella bad bank: i loro titoli, dopo essere stati pressoché già azzerati negli ultimi anni, sono destinati a veder cancellato anche il valore residuo.