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Un modo per far conoscere le scogliere a poche miglia dalle coste venete
FILM E DOCUMENTARI SUL MARE: IL FESTIVAL DELLE TEGNUE SBARCA A BIBIONE
La prossima settimana il festival approda a Jesolo
La settima edizione il "Festival delle Tegnùe del Veneto-Rassegna del Film di Mare" iniziata la scorsa settimana da Rosolina sarà da martedì 8 a giovedì 10 agosto nella splendida Bibione Pineda, con tre serate dedicate ad appassionanti ‘film di mare’, coinvolgenti documentari e sorprendenti video sulle Tegnùe: le bellissime e preziose piccole scogliere del Veneto – riserve di biodiversità fondamentali per l’eco-equilibrio del Nord Adriatico – tutelate dall’Assessorato Regionale all’Ambiente del Veneto.
Le serate, che sono, come da sette edizioni, all’aperto e a ingresso libero, avranno sempre in apertura il Mare protagonista anche da un punto di vista ambientalistico, con video dedicati alle bellezze del nostro mare: le oasi naturalistiche chiamate Tegnùe. Del resto, leitmotiv della manifestazione è infatti diffondere la conoscenza di queste piccole e preziose scogliere che si trovano a poche miglia dalla costa veneta.
La programmazione prevede per martedì 8 agosto
DALL'8 AL 10 AGOSTO - BIBIONE PINEDA
Parco Comunale, Viale dei Ginepri
Martedì 8 – 8
- ore 21: La tartaruga rossa (2016), animazione,
di Michaël D. de Wit.
Festival di Cannes 2016: Premio Speciale “Un Certain Regard”. Premi Oscar 2017: Candidatura Miglior Film d'Animazione.
Segue: 20.000 leghe sotto i mari (1916), muto b/n,
di Stuart Paton.
Nel Centenario della sua uscita nelle sale cinematografiche.
Mercoledì 9 - 8
- ore 21: Deepwater (2016), di Peter Berg,
con Mark Whalberg e John Malkovich.
Premi Oscar 2017: Candidatura Miglior Effetti Speciali
Giovedì 10 - 8
- ore 21: Alla ricerca di Dory (2016), animazione,
di Andrew Stanton.
Segue: La marcia dei pinguini - Il RIchiamo (2017), docu,
di Luc Jacquet.
Le Tegnùe
Le Tegnùe sono conformazioni rocciose, "scogliere sommerse", assolutamente uniche per la struttura e per gli organismi che le abitano. Il termine "Tegnùe" deriva proprio dal dialetto locale e significa 'trattenute' e veniva usato dai pescatori per indicare la presenza di queste rocce su cui si impigliavano le reti. Tali strutture sono distribuite principalmente di fronte alle coste del Nord Adriatico. La loro origine rimane in parte incerta e oggetto di studio, ma certamente un grosso apporto alla loro formazione è dovuto ad alghe calcaree e invertebrati bio-costruttori come i coralli. Per questa ragione le Tegnùe vengono spesso chiamate 'le barriere coralline adriatiche'. E come le barriere coralline presenti nei mari tropicali, anche le Tegnùe sono un ambiente ricco di vita e biodiversità, caratterizzate da rocce estremamente irregolari, ricche di anfratti, di gallerie e di cavità, usate da moltissimi organismi come riparo, rifugio o nursery. I subacquei che s'immergono per visitare le Tegnùe restano sorpresi per l'enorme biodiversità presente, caratterizzata da organismi animali e vegetali sessili (non in grado di spostarsi) e incrostanti, appariscenti per forme e colori, quali, ad esempio, spugne, anemoni, ascidie coloniali, e di numerose specie di pesci. Per tutte queste caratteristiche e per ciò che rappresentano per il nostro mare Adriatico, le Tegnùe possono essere considerate delle vere e proprie oasi di biodiversità in mezzo ad una distesa sabbiosa apparentemente povera di organismi.