"Molte imprese hanno difficoltà a trovare nuovi giovani"
"I RAGAZZI SOGNANO DI DIVENTARE CHEF, MA SNOBBANO IL LAVORO NELL'INDUSTRIA"
L'appello di Piovesana: "Ridare appeal al posto in fabbrica"
"In questi mesi si sono moltiplicati i segnali positivi per la nostra economia, a livello nazionale e soprattutto a Treviso e nel Nord Est - sottolinea la leader degli industriali della Marca -: crescono produzione, esportazioni, le costruzioni ritornano al segno più, cresce bene il turismo, aumentano i consumi e anche per l'occupazione le statistiche segnalano la creazione di un numero significativo di nuove posizioni di lavoro. Certamente abbiamo bisogno di notizie positive, e queste lo sono, che confermano la capacità competitiva delle nostre imprese, dei loro collaboratori e di tutto il Paese, al di là di troppe narrazioni negative che ci hanno accompagnato in questi anni".
Da questi dati parte la riflessione, anche sul tema del lavoro: "Continuano a girare dati preoccupanti sull’entità della disoccupazione giovanile - nota Piovesana -, eppure molte nostre imprese continuano a segnalare difficoltà a trovare giovani disposti ad investire su un percorso professionale nell'industria, che pure si conferma centrale nel rilancio dell'economia e del lavoro nel nostro Paese. Ne abbiamo avuto una prova recente dove l'offerta di 200 percorsi di formazione professionale retribuiti, che abbiamo presentato pubblicamente sulla stampa e nei social nei mesi scorsi, ha raccolto poco più di 100 candidati". Le ragioni sono anche culturali, secondo la presidente: "Al tempo stesso, molti giovani continuano a sognare di diventare cuochi e magari di partecipare ai molti programmi televisivi nei quali vengono trattati e talvolta umiliati in maniera inimmaginabile in qualsiasi azienda industriale. O, in alternativa, guardano solo all'emigrazione all'estero, quando molte nostre imprese potrebbero essere invece la migliore opportunità per conoscere altre culture e altri mercati, senza bisogno di emigrare".
"Il compito primario per tutte le componenti istituzionali e sociali che si considerano classe dirigente di questo Paese - ribadisce ancora Piovesana - è di parlare chiaro e ricostruire un quadro veritiero e credibile in cui le aspettative dei giovani, e non solo possano trovare un riferimento per poter costruire il proprio futuro".
Per questo l'associazione degli industriali si pone un obiettivo: "Ridare appeal al 'posto' in fabbrica, non è tanto l'interesse di una categoria, che con orgoglio rappresento a Unindustria Treviso, ma considerare, partendo da dati evidenti, come sia in un'industria e in servizi avanzati e competitivi, come quelli presenti nel nostro territorio (Treviso è l'ottava provincia industriale italiana per imprese e addetti e la sesta provincia manifatturiera), che vi sono opportunità di crescita personale e professionale come pure garanzie e tutele. Un messaggio che vorremmo fosse sentito come proprio dalle famiglie, dalla scuola e dai giovani. Valorizzare i loro talenti, metterli alla prova nelle nostre aziende per ricevere il loro contributo innovativo, è la sfida che ci attende", specifica la presidente.
"Questo il compito che, alla ripresa autunnale, ci siamo dati come Associazione e che vogliamo condividere con le Istituzioni e il Sindacato, insieme ad altri 'cantieri' che sono coerenti con questa esigenza di offrire segnali tangibili di rinnovamento - conclude Maria Cristina Piovesana -. Come ad esempio nell’ammodernamento ed efficientamento della Pubblica Amministrazione, dove i primi due anni del nostro impegno associativo registrano risultati incoraggianti, dimostrando che la positiva collaborazione tra le imprese e la parte vitale e responsabile della Pubblica Amministrazione può produrre un cambio di clima in questa tradizionalmente difficile relazione, con ricadute positive sulle imprese e sui cittadini. Saremo impegnati anche per il riassetto del territorio, nel recupero efficiente di strutture abbandonate per ridare loro funzionalità e bellezza coerenti con le esigenze di un'economia industriale che si trasforma sotto i nostri occhi con la digitalizzazione. Spazi in cui far crescere qui i nostri giovani. Vogliamo contribuire a far sì che la nostra comunità operi finalmente con un’intelligenza di sistema che mette insieme le molte ‘menti intelligenti’ di cui disponiamo. Il sistema industriale, competitivo e internazionalizzato come il nostro, diventa quindi parte di un disegno complessivo per rendere Treviso un territorio in cui i giovani, e non solo, possono pensare di costruire il proprio futuro".