TREVISO - Mentre negli uffici di Unindustria Treviso dirigenti dell'azienda e sindacalisti discutevano, giù, in piazza delle Istituzioni, i lavoratori della Elleti di Vedelago hanno dato vita ad un presidio di protesta.
Lo stabilimento, specializzato in lavorazioni tessili, dopo il fallimento del gruppo Martelli di cui faceva parte, è stato acquisito un anno fa dalla Elleti Group di Verona. La nuova proprietà, però, ha annunciato di voler chiudere la fabbrica: i 45 dipendenti non verranno licenziati, ma saranno trasferiti nelle altre sedi di San Bonifacio (Verona) e, in parte minore, di Toscanella (Bologna). Posizione ribadita anche durante la riunione.
Trasferte insostenibili, 160-180 chilometri al giorno, ribadiscono i lavoratori, molti dei quali hanno famiglia, spesso con figli piccoli. Dietro la proposta di traferimento, sostengono, vi è di fatto la volontà di farli dimettere, in modo da non poter godere neppure degli ammortizzatori sociali. "E' una presa in giro", ripetono e hanno scritto su alcuni striscioni. "Un anno fa siamo stati riassunti, accettando lo stipendio base, nonostante molti avessero 25 e più anni di esperienza. In questi mesi siamo riusciti a recuperare clienti, che si erano rivolti ad altri, e ora ci dicono di spostarci a Verona. Ma se lì non hanno lavoro neanche per gli attuali dipendenti? A questo punto, è stato più fortunato chi non è stato assunto dal fallimento (altre 45 persone circa, ndr): almeno loro hanno preso i soldi e goduto della mobilità". Prima della crisi, nei primi anni Duemila, lo stabilimento contava 160 adetti e almeno 400 nell'indotto.
L'azienda ha proposto un incentivo all'esodo di duemila euro per chi si dimetterà e mille euro una tantum come "indennizzo" per i maggiori costi dei viaggi. La somma risparmiata con quanti accetteranno questa seconda opzione, verrà redistribuita tra gli altri.
Ipotesi respinta dai rappresentanti sindacali. Cristina Furlan (Fltcem Cgil), Gianni Boato (Femca Cisl) e Francesca Pol (Uiltec Uil) l'hanno ritenuta del tutto inadeguata e hanno contro proposto almeno diecimila euro per l'uscita e un mezzo di trasporto a carico dell'azienda per i trasferimenti, oltre ai mille euro.
Nella successiva assemblea i lavoratori hanno deciso di attendere fino al primo pomeriggio di venerdì la risposta della Elleti. Se sarà negativa, sono pronti all'assemblea permanente: ovvero fabbrica occupata e blocco della produzione.