L'opera in bronzo, realizzata nel 1925, ricorda i "Caimani del Piave"
TORNERÀ A NUOVA VITA IL MONUMENTO AGLI ARDITI DI FALZÈ
Il restaro, da 48mila euro, partirà a metà settembre e durerà un mese
Il monumento “Tre arditi all’assalto” è l’indiscusso capolavoro bronzeo di Giovanni Possamai. Plastico e suggestivo riproduce a grandezza naturale tre arditi nell'atto di sferrare l'assalto: il primo a sinistra armato di pugnale in bocca, quello al centro con moschetto '91 in mano e quello a destra nell'atto di lanciare una bomba a mano. La scena ricorda l'episodio dell'attraversamento del Piave, il 27 novembre 1918, di un gruppo di arditi del LXXII Reparto d'Assalto, episodio che valse loro l'appellativo di "Caimani del Piave" da parte degli Austriaci.
La posa della prima pietra avvenne il 24 maggio 1925, mentre al 27 settembre dello stesso anno risale l’inaugurazione. Dopo il secondo Conflitto mondiale la lastra con i nominativi dei Caduti venne sostituita per integrare anche i morti della Guerra del 1940-45. Le rocce hanno dimensioni varie e collocazione “libera” a riprodurre un tratto roccioso del Montello da cui tre arditi balzano all'assalto della sponda sinistra del Piave. Nel tempo l’aspetto “naturalistico” del basamento è stato ridimensionato, in particolare a seguito della sigillatura con malta cementizia delle connessure del pietrame. Il monumento è stato oggetto di un rilievo fotogrammetrico tridimensionale su cui sono stati mappati i materiali ed il degrado. Il basamento risulta costituito da rocce dette conglomerati cementati caratterizzati da fessurazioni, distacchi diffusi di parti e perdita di materiale dalla superficie che derivano dalla natura del materiale ma che la sigillatura in malta cementizia potrebbe avere favorito e accelerato. Sono inoltre presenti muschi e licheni nonché colature e macchie di rame derivanti dai bronzi.
Nella lapide in marmo risultano evidenti depositi, macchie e colature di rame (localmente di ruggine) provenienti sia dalla scultura sommitale che dagli elementi decorativi bronzei. Nelle sculture in bronzo sono evidenti alcune corrosioni puntiformi, forse segno della presenza del fenomeno detto “cancro del bronzo”, che se non fermate preventivamente possono portare a forare per intero lo spessore del metallo.
Il progetto prevede il restauro del monumento (sculture, basamento e lapidi) con interventi differenziati in base allo stato di conservazione dei singoli elementi. Si prevede inoltre di intervenire anche nella pavimentazione circostante e nei basamenti dei pennoni. Nel basamento in pietrame l’intervento prevede la rimozione della malta di sigillatura dei giunti, sia per aspetti conservativi (malta molto tenace in presenza di un conglomerato cementato debole) che estetici (restituire i chiaroscuri del progetto originario e, se possibile, una certa naturalità). Il cantiere, che salvo imprevisti si aprirà a metà settembre e durerà circa un mese, si caratterizzerà come luogo di formazione poiché vedrà anche la presenza di due giovani tirocinanti.
Il progetto e la direzione dei lavori sono affidati all’architetto pievigino Marco Merello, il rilievo tridimensionale alla Mirartech di Belluno. Impresa esecutrice dei lavori è la Padovan Restauri di Crespano del Grappa.
Il restauro del monumento della piazza di Falzè segue di circa un anno quello alla statua dell’Emigrante in piazza Martiri a Sernaglia. "In entrambi i casi parliamo di sculture che oltre a un indubbio valore artistico possiedono un enorme carattere identitario per la nostra comunità e non solo – afferma il sindaco Sonia Fregolent – ci è sembrato giusto, a maggior ragione in vista del centenario della fine del primo Conflitto mondiale, ridare massima dignità ai tre “Arditi” raffigurati a Falzè. Un’operazione resa possibile anche grazie alla Regione Veneto che ha premiato il nostro progetto di restauro con il primo posto nella graduatoria delle richieste di contributo".