A chi non accetterĂ andranno 3mila euro di incentivo all'esodo
ELLETI, FIRMATO IN PREFETTURA L'ACCORDO SULLA CHIUSURA
L'azienda fornirĂ un mezzo per gli addetti trasferiti a Verona
Lo stabilimento trevigiano, specializzato in lavorazioni tessili, anche per marchi prestigiosi, verrà chiuso: i 45 dipendenti potranno scegliere se accettare il trasferimento in altre sedi del gruppo a San Bonifacio (Verona) o Toscanella (Bologna). L'impresa riconoscerà loro mille euro di bonus una tantum e metterà a disposizione un mezzo di trasporto (potrebbero essere anche alcune auto della nutrita flotta aziendale) per l'andata e ritorno quotidiana. I sindacati hanno anche chiesto che i tempi per le trasferte siano conteggiati nell'orario lavorativo.
Oppure i lavoratori potranno non aderire allo spostamento: in questo caso riceveranno un incentivo all'esodo da tremila a cinquemila euro (a seconda di quanti colleghi sceglieranno la prima opzione), per poi essere licenziati.
Proprio le contropartite per gli addetti, per le conseguenze dello spostamento delle attività, avevano portato allo stallo del negoziato: dal primo settembre scorso, i dipendenti avevano bloccato lo stabilimento e la produzione. Il tavolo in Prefettura era stato convocato proprio per cercare di risolvere il braccio di ferro. Non sono mancati momenti di accesa discussione anche durante la riunione, condotta dal prefetto Laura Lega, ma alla fine si è riusciti a raggiungere un risultato. Nel frattempo, i lavoratori hanno dato vita ad un presidio in piazza dei Signori. L'occupazione è stata sospesa dalla mattina: operai e impiegati, comunque, rimangono in assemblea permanente fino a lunedì prossimo, poi entro martedì dovranno prendere una decisione sul loro futuro. La Elleti ha annunciato la chiusura di Vedelago per il 30 settembre, riservandosi di valutare la richiesta di prolungare l'operatività per un ulteriore paio di settimane.
“Siamo soddisfatti - commenta Gianni Boato, segretario della Femca Cisl Belluno Treviso - perché i 45 lavoratori sono stati finalmente messi dall'azienda nelle condizioni di poter scegliere se accettare un trasferimento oppure no: mettere in capo ai dipendenti i costi del trasporto, circa 400 euro al mese per lavoratore, avrebbe reso impossibile qualsiasi ragionamento. L'accordo va nella direzione della tutela dei posti di lavoro e dell'agevolazione al proseguimento del lavoro in un'altra sede, e il prefetto si è dimostrato sensibile rispetto alla necessità di conservare 45 posti di lavoro”. Anche Francesca Pol, della Uiltec Uil Belluno Treviso, esprimee soddisfazione per essere riusciti a sbloccare lo stallo: "Data la situazione,, il risultato raggiunto è positivo".
L'accordo, invece, lascia l'amaro in bocca a Cristina Furlan, segretaria provinciale della Filctem Cgil: "Il meglio che si potesse ottenere visti i presupposti. Abbiamo difeso i posti di lavoro – sottolinea Cristina Furlan – ma con questa impietosa operazione si sono impoverite produttività e occupazione nel nostro territorio".