TREVISO - Bellissima la serata Stelle sotto le stelle organizzata dal Panathlon di Treviso, con il suo presidente Andrea Vidotti, all'agriturismo Paradiso di Bavaria. Ospiti la nuotatrice di gran fondo Barbara Pozzobon, la campionessa di karate Sara Cardin, Bernardo Bernardini, atleta di triathlon che gareggia dopo un terribile incidente in ultraleggero, e l'oro olimpico 2004 Igor Cassina.
Barbara Pozzobon ha vinto il Grand Prix nel nuoto di fondo: di quattro gare (Argentina, Macedonia, Canada e Napoli) ne ha vinte due, una volta seconda e una quarta. Un fenomeno capace di nuotare in acque libere 56 km in 9 ore. E dire che ha gareggiato solo grazie ad una colletta dei suoi paesani: se ci sono aziende che possono aiutare questa campionessa è il momento di farsi avanti. “Non ho mai chiesto nulla e non me l’aspettavo-precisa-ma naturalmente è stato bello: e sono orgogliosa di essere trevigiana. Cominciai a 5 anni, solo a nuotare, poi scoprii che il fondo mi dava emozioni che in vasca non avevo. Ho provato a partecipare al Gran Prix, mi sono buttata ed è andata bene.” Immaginarsi la fatica. “Beh, sì. Ci vuole innanzitutto tanta concentrazione, per la quale facciamo allenamenti specifici, inoltre sono seguita da uno psicologo (Jacopo Lodde ndr). In gara mi nutro con zuccheri e carboidrati, ogni tanto per ingannare il tempo intono anche qualche canzone. Con il pensiero… “ Tempo libero? “Limitato, diciamo sabato sera, ma la stanchezza è tanta: mi alleno due volte al giorno in acqua e tre in palestra.” Sara Cardin, un oro mondiale nel kumite nel 2014 e 20 titoli italiani: per la sua avvenenza è denominata “Miss Karate”. “Anche facendo uno sport dove si usano le mani ed i piedi si può essere lo stesso femminili. Da bambina facevo ginnastica artistica ma dopo un anno mi stancai. Adesso per fare questo sport mi alleno due volte al giorno: atletica al mattino e tecnica al pomeriggio. L’allenatore è mio marito che me ne dice di tutti i colori, io mi rifaccio a casa…” Bernardo Bernardini, oggi 39enne, nel ‘96 si schiantò con un ultraleggero a Giavera: schiena a pezzi. I medici sentenziarono: “Lei potrà fare qualche passo con le stampelle. Se va bene”. Oggi Bernardo gareggia nel triathlon, a volte anche con i normodotati. “Ci ho messo tutta la volontà di questo mondo, non volevo assolutamente arrendermi al responso e ci sono riuscito con 14 anni di fisioterapia, anche se ho una caviglia in artrosi e la mobilità è ridotta del 70%. Questi tre campioni accanto a me hanno raggiunto l’eccellenza, io la normalità: faccio il triathlon perché in bicicletta già ci andavo, il nuoto mi piace e per correre uso dei tutori. A volte in gara ci sono degli atleti che mi incitano, mi abbracciano mentre corro: non sanno il coraggio che mi danno: sapere che altri hanno iniziato grazie al mio esempio è la mia vittoria più bella.” Li hai rivisti quei medici? "Sì, un bel calcio non ho potuto esimermi a darglielo..." Igor Cassina, asso della ginnastica di Seregno, ma trevigiano a tutti gli effetti (vive e lavora a Ponzano), oro ad Atene 2004 e ideatore del movimento alla sbarra che porta il suo cognome: “Stare in compagnia di persone come Barbara, Sara e Bernardo, campioni con valori veri e che si distinguono per nobiltà d’animo, è stato stupendo. Ammiro più loro che me stesso. Grazie a tutti.”