TREVISO - Il terziario trevigiano regge bene alla crisi, ma invecchia. Nel 2016 sono aumentati dello 7,6% gli ultrasettantenni che hanno fondato una nuova impresa nel settore: il tasso più elevato tra tutte le fasce d'età, ma che sopratttutto fa il paio con un calo del 5,3% degli imprenditori under 30. Tendenza confermata, anzi rafforzata nel primo semestre 2017: a giugno i titolari over 70 hanno guadagnato un ulteriore 9,4%, mentre le "nuove leve" si sono ridotte di altri 11 punti.
La fotografia emerge dall'annuale Rapporto Generale 2017 sul comparto trevigiano, promosso da Confcommercio. "Il problema non è che gli anziani fanno impresa - commenta Alessandro Minello, direttore del centro studi EbicomLab e curatore dell'indagine -, ma che non la fanno i giovani. Oggi per ogni imprenditore del teriziario fino a 30 anni, ce ne sono 2,4 sopra i 70. Questo significa un invecchiamento e un mancato ricambio della classe imprenditoriale con il rischio di perdere creatività, ovviamente massima nell'età giovanile".
Eppure il terziario, nel complesso, a Treviso e provincia si dimostra in salute: con le 55.159 imprese attive, la Marca si conferma quarta provincia nel Veneto e il comparto rappresenta il 57% dell’economia totale. Ma soprattutto - pur in una fase di crisi e stagnazione - il terziario nel 2016 ha creato 2.820 nuovi posti di lavoro, quasi 9mila negli ultimi cinque anni. E' boom del turismo: le ditte sono aumentate del 2,3%, con 7.190 unità locali, dei servizi con 36.504 aziende (più 0,9%), ma lo stesso commercio, tante volte dato per morto, tutto sommato tiene: lo scorso anno il calo delle imprese è stato pari allo 0,6%, con 500 sedi produttive ma solo 55 posizioni lavorative, tra assunzioni e cessazioni, nell'arco dell'ultimo lustro. Segno che diverse chiusure di imprese sono dovuti ad accorpamenti.
Per quanto riguarda la prima parte del 2017, risultano buoni i riscontri dal punto di vista occupazionale, che continua a favorire il lavoro giovanile ed evidenzia un eccezionale aumento del lavoro “a chiamata” e che vede tutti gli effetti del jobs act con la ripresa del flusso di assunzioni dirette a tempo indeterminato (+7,7% rispetto al 1° semestre 2016), mentre si riducono lievemente le trasformazioni (-3% rispetto al 1° semestre 2016) provenienti dalle altre forme contrattuali. Continua a diminuire il flusso di attivazioni nel lavoro parasubordinato (-11,9% rispetto al 1° semestre 2016).
“Indubbiamente – ha spiegato Minello, nel corso del convegno di presentazione del rapporto - è in atto una trasformazione con una ricomposizione del peso dei vari comparti. Siamo in quella che è stata definita economia della complessità, ed il terziario ha saputo affrontare un adattamento complessivo del tessuto imprenditoriale avviando una metamorfosi”
Tre, secondo Renato Salvadori, sono le sfide di fronte al terziario: "Primo: ripartire dalla restituzione della dignità al lavoro del terziario, cambiando la narrazione immaginaria che ingabbia i giovani nel pensiero di lavori di seria A e serie B. Secondo: scommettere su una flessibilità lavorativa seria, che intercetta le occasioni e non fa perdere opportunità, ma salvaguarda i lavoratori nei diritti fondamentali ed assicura la crescita alle imprese. Terzo: aumentare la velocità del pensiero e delle scelte, nelle imprese e tra i giovani, partendo dalla scuola e dai progetti di alternanza".
Fondamentalmente ottimista la lezione di Maurizio Rasera, direttore di Veneto Lavoro, che, nell’insieme, dal bilancio complessivo economico ed occupazionale del terziario, ha prospettato un futuro ottimistico improntato ai servizi, soprattutto di cura e delle persona. Per Massimo Marchetti, presidente di EbiCom, copromotore della giornata di studi, colpisce il fatto che la ristorazione di qualità e l’attenzione all’accoglienza facciano da volano ad un settore promettente, permettendo anche una evoluzione delle imprese e degli imprenditori. Al dibattito è intervenuto Onofrio Rota, segretario generale Cisl Veneto in rappresentanza delle tre sigle sindacali.
19 STUDENTI IMMAGINANO IL FUTURO DEL COMMERCIO
Federico Callegari, responsabile per l’alternanza scuola lavoro per la Camera di Commercio, ha presentato il virtuoso studio sul commercio degli studenti del Riccati, ora della quarta B (indirizzo Sia) ma in terza all’inizio del progetto, coordinati da un qualificato corpo docente di varie materie, che nelle ore di alternanza, con i big data messi a disposizione dalla Camera di Commercio e da Ascom, hanno compreso le macro evoluzioni del commercio al dettaglio in provincia di Treviso e nelle sue sub-aree, intrecciate ai trend demografici. Sono arrivati a prospettare come possono evolvere i modelli di business di una tradizionale attività retail attraverso un fattore d’innovazione quale l’e-commerce. Il loro lavoro, virtuoso ed apprezzato al convegno, è ora in mostra nella sala Borsa della Camera di Commercio per tre giorni e verrà poi valorizzato per ulteriori analisi.