TREVISO - Sono i veneti Antonio Bortoluzzi con "Paesi alti" per la sezione "Montagna: cultura e cività" e Isabella Panfido con "Lagunario" per "Finestra sulle Venezie", per opere riguardanti aspetti della cività e della cultura territoriale ed ambientale del mondo veneto, e lo storico Alessandro Vanoli con "L'ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane", per la sezione "Esplorazione - viagi", i vncitori del XXXV Premio letterario Gambrinus "Giuseppe Mazzotti" 2017.
Noivtà di quest'anno, la giuria ha assegnato anche un premio speciale a "Guant, abbigliamento tradizionale in Val di Fassa", a cura di Fabio Chiocchetti, mentre un premio honoris causa è andato alla scrittrice e ambientalista trevigiana, da anni residente in Kenia, Kuki Gallmann.
Il Mazzotti Juniores, il premio riservato agli studenti delle superiori, ha visto trionfare il Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Treviso, con ben tre propri rappresentanti tra i cinque vincitori.
Intanto l'elaborato di uno dei premiati 2016, diventa un romanzo edito dalla casa editrice trevigiana Michael Edizioni: è "Il dio del mare" di Luca Maggio Zanon.
Le tre opere finaliste, scelte tra 132 libri provenienti da 71 case editrici, si contenderanno nel corso della cerimonia finale al Parco Gambrinus di San Polo di Piave, il prossimo 18 novembre, il premio finale "La voce dei lettori" del valore di 3mila euro, assegnato da una giuria popolare di 40 membri.
Due dei tre volumi saliti sul podio sono un elogio alla terra di Bepi Mazzotti, il Veneto, e ai suoi molteplici paesaggi, in cui è ancora possibile scoprire qualcosa di nuovo: Bortoluzzi con il suo romanzo (Edizioni Biblioteca dell'Immagine 2015) ci porta nei borghi sperduti di montagna degli anni '50, una comunità antica e immobile all'alba del boom economico, che l'autore esplora, con anche un certo rimpianto, attraverso lo sguardo e le vicende del giovane Tonìn. Isabella Panfido (Editrice Santi Qaranta 2016) guida il lettore da un'isola all'altra della Laguna veneziana: "un inconsueto percorso tra le isole minori e misconosciute della laguna - scrive la giuria nella sua motivazione - per ciascuna delle quali vengono delinetati, con acuta leggerezza e abili tratti, storia, paesaggio, caratteristiche naturali, che si trasformano in deliziosi miti e piccole storie".
La terza opera vincitrice (Società editrice Il Mulino, 2017) è un excursus tra le grandi scoperte storiche che possono raccontare qualcosa del rapporto secolare tra scoperta e fantasia, lasciando aperto un quesito "Non abbiamo più nulla da esplorare?".