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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/191: BUON COMPLEANNO I SALICI!
Il club di Treviso festeggia i 25 anni di attivitÃ
È passata molta acqua sotto i ponti da quel 1992 in cui Elettra Salice, signora di buona famiglia, appassionata e abile giocatrice, stimolata oltre che dalla sua ambizione, anche quello di far cosa gradita al padre, volle dare alla città un approccio al Golf, disciplina sportiva da lei molto apprezzata. Da quell’esordio è stato un lento ma costante progredire. Anno dopo anno i lavori sono avanzati in modo compatibile con le possibilità di superare le difficoltà del luogo: Reperire gli spazi da destinare allo scopo, predisporre e realizzare i vari progetti adeguandosi agli strumenti urbanistici, vincere qualche incomprensione con la pubblica amministrazione. Dopo le prime tre buche venne alla luce la quarta, poi la conquista delle sei, infine delle nove, e la necessaria omologazione. Oggi è un giardino sempre curatissimo, inglobato nel centro città di cui è ricchezza. “i Salici” è un’ottima palestra per l’avvicinamento al Golf, e al suo perfezionamento, offre per intero le variegate situazioni che s’incontrano in questa disciplina. Sotto la guida di Ernest Kocs, il bravo maestro americano, diventa piacevole raggiungere l’obiettivo handicap, e progredire. Riesce utile la frequentazione anche al giocatore abile, cui viene imposto il rigore nell’esecuzione dei colpi, in particolare di quelli corti. Ho sentito qualcuno sollevare l’obiezione che non sono possibili tiri lunghi, ma così è solo in parte, c’è pur il Campo Pratica, per tirar lungo. È poi ben noto, che a fare score vale soprattutto la precisione, la padronanza degli approcci e del putter (Drive for show, Putt for money). Ho più volte avuto riscontro che l’abile giocatore se riesce a giocar bene in questo Campo, ha sicuramente soddisfazione dappertutto.
Ho visto molte persone passare in questo Circolo, dove io stesso sono stato parte attiva: ho avuto l’opportunità di far avvicinare centinaia di aspiranti golfisti al mondo delle Regole. Non lo frequento con assiduità ma ogni volta che mi capita di andarci si affacciano tanti ricordi, i volti delle persone che hanno lasciato il segno, tutte care.
A festeggiare il genetliaco, una giornata radiosa, la classica ottobrata con il bel giardino verde rappresentato dal Campo di Golf che brillava nella luce del sole, e particolarmente per me, i piacevoli compagni di gioco. Un patrocinatore raffinato ha sostenuto la gara: Ennia Gobbo, poliedrica artista veneziana e trevisana di adozione, che dipinge ad olio anche su porcellana e ceramica, oltre a realizzare acqueforti e sculture. La gara si è svolta all’insegna della correttezza sportiva, in simpatica armonia come da sempre a “I Salici”, e questo, in buona parte, va ascritto a un personaggio di tutto pregio, unico: Gianmaria Bianchin, che da qualche tempo segue qui l’aspetto etichetta, con garbo ma con fermezza.
Ed ecco i vincitori: in prima categoria Marco Tappainer, in seconda Francesco Guadagnin, in terza Massimo Rivella. Al podio però sono andati anche molti altri, tra i quali anch’io. E se i primi hanno vinto belle acqueforti raffiguranti la “Brussa”, la “Pescheria”, e “Natura morta”, per i secondi e terzi il maestro Kocs aveva preparato, raccolti con pazienza in America, bastoni da Golf anni ’30. Molti dei club costruiti tra il 1901 e il 1935 provenivano dalla Scozia, ma sempre più cominciavano a derivare dai maggiori produttori statunitensi. Pregiati per gli appassionati, da conservare con cura in salotto: Brassie, Spoon, Clik, in hicory (noce americano flessibile e indeformabile), e ancora Mashie, Niblick, Putter, per chiamarli con il loro nome originale. Io ho vinto un “Niblick”, un ferro 9 con un’elevata apertura della faccia a permettere traiettorie molto alte, che riporta l’indicazione “forgiato a mano”, ed è firmato. A quel tempo il ferro 9 era il più corto dei bastoni, non esisteva il Pitch, e di questo svolgeva appunto la funzione.
Nella giornata, ultimo importante impegno della stagione, era prevista anche la premiazione dello “Score d’oro”: in prima categoria il riconoscimento è andato a Franco Dariol e Giovanni Coletti, pari merito - in seconda Thomas Wern e Carlo Frisacco, anche loro pari merito.
E ancora, premiati i vincitori del Campionato Sociale 2017: in 1^ Nicola Cadel, in 2^ Carlo Zabotto.
Degno di nota, festoso, da tutti gradito, il pranzetto preparato su di un lungo tavolo all’aperto: pesce fritto con polenta abbrustolita, dolcezze, allegre bollicine. Anche questo è servito a rinsaldare l’atmosfera di quella bella amicizia che da sempre ci lega a “I Salici”.
Paolo Pilla