Dal 24 febbraio un percorso con Arturo Martini e Gino Rossi
LE SCULTURE DI RODIN PER LA NUOVA MOSTRA EVENTO A TREVISO
Goldin porta a S. Caterina il maestro del "Bacio"
Il complesso museale di Santa Caterina, dal 24 febbraio al 3 giugno 2018, ospiterà un'antologica dello scultore francese nato nel 1840 e scomparso nel 1917: quello trevigiano sarà l'appuntamento conclusivo del programma di grandi esposizioni per il centenario della morte del maestro, che quest'anno ha già coinvolto tra gli altri il Grand Palais a Parigi e il Metropolitan a New York.
La rassegna proporrà 50 sculture e 30 opere su carta dal parigino Musèe Rodin. Ma l'arte di Rodin sarà al centro di un confronto con un altro caposcuola della scultura del '900, il trevigiano Arturo Martini. E proprio il connubio con la città di Martini è stato elemento decisivo per convincere l'istituzione parigina ad aderire al progetto, come ha ricordato lo stesso Goldin.
Tra le sculture presenti tutti i capolavori più noti di Rodin: dal Bacio (scelta come immagine simbolo della mostra) al Pensatore, dal Monumento a Balzac, all’'Uomo dal naso rotto, all'’Età del bronzo, sino ai bozzetti, spesso di ampio formato, delle opere monumentali, ovviamente intrasportabili o mai completate. I Borghesi di Calais o la Porta dell’Inferno.
La mostra sancirà a anche il debutto del nuovo assetto della pinacoteca permanente del museo civico: dopo essere stato accolto da due grandi bronzi nel chiostro, il visitatore la percorrerà prima di scendere nelle due sale della cosiddetta ala Foffano e nella grande sala ipogea, inaugurata nell'occasione dopo i restauri. Ma idealmente il percorso – grazie anche al biglietto scontato - proseguirà al museo Bailo con un “Omaggio a Martini”. Il museo trevigiano, sottolinea l'assessore alla Cultura, Luciano Franchin, conserva il più ampio nucleo di opere dello scultore a livello nazionale e internazionale. Non solo, verrà proposta anche un ulteriore approfondimento su un altro grande artista trevigiano, il pittore Gino Rossi. Agli otto dipinti di proprietà delle raccolte civiche, Goldin ha affiancato una ventina di quadri provenienti da collezioni private, per dar vita alla prima vera retrospettiva sul pittore organizzata a Treviso dal 1974 ad oggi.
E ci sarà comunque una "finestra" sugli Impressioniti: il critico e curatore, infatti, ha lanciato la sfida di portare a Treviso anche alcuni quadri di Monet. Dipiti presentati a Parigi in un'esposizione del 1889, che fece epoca, proprio insieme ad alcune sculture di Rodin già presenti alla mostra trevigiana.
Treviso dunque rilancia ancora sul tema della cultura e del volano turistico ed economico da essa generato. Il merito di aver reso possibile il progetto, coagulando un team di sostenitori pubblici e privati, come ha ribadito lo stesso Goldin, va al sindaco Giovanni Manildo. Il primo cittadino rilancia lo slogan "Oltre le Mura" per dare alla città e al suo patrimonio artistico una proiezione ad ampio raggio. Nella speranza di essere nominata Capitale italiana della cultura nel 2020, sorride il sindaco, intanto Treviso l'anno prossimo diventerà capitale della scultura.