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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/192: JUSTIN ROSE, RIMONTA VINCENTE IN CINA
Il Wgc di Shanghai si decide solo nel giro finale
È infelice la partenza per Francesco Molinari. Partito dalla buca dieci, ha viaggiato in par con due birdie e due bogey, fino al giro di boa, poi è calato nel buio più completo: tre bogey e un doppio bogey. Molto disagio per le attese mancate, finisce 75° con 77 colpi (+5). Bassa classifica anche per il campione in carica, il giapponese Hideki Matsuyama, 67° con 74 (+2). Leader è lo statunitense Brooks Koepka, vincitore dell’ultimo US Open, che realizza un 64 (-8). Hanno tenuto buon passo anche il malese Gavin Green e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, secondi con 65 (-7).
Nella seconda giornata è il leader mondiale Dustin Johnson a fare il grande gioco. Il 33enne del South Carolina, con sedici titoli nel circuito comprensivi di un major (US Open, 2016), realizza due birdie in uscita, e imprime poi una decisa accelerazione al suo gioco con sette birdie sulle ultime nove buche. Con il giro in 63 (-9) si porta al comando, e supera Brooks Koepka, in vetta dopo diciotto buche. È al decimo posto con 138 (-6), in compagnia dello spagnolo Rafa Cabrera Bello, l’inglese Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia. Accusa ritardo maggiore l’inglese Tommy Fleetwood, numero uno della money list europea, 25esimo, e sono fuori gioco nella corsa al titolo l’iberico Jon Rahm, 60esimo con 146 (+2), e il campione in carica, il giapponese Hideki Matsuyama, che consegna lo stesso punteggio di Francesco Molinari. Lo score di Molinari è maturato sulle otto buche iniziali con quattro birdie, un bogey e un doppio bogey. Con il parziale di 71 è 66esimo, in recupero di nove posizioni.
Nel terzo round continua la sua corsa il leader mondiale Dustin Johnson. Con un 68 (-4) prende sei colpi di vantaggio su Brooks Koepka rimasto al secondo posto, e mette una seria ipoteca sul titolo. Anche se in buona graduatoria, sono ormai fuori gioco Tyrrell Hatton, vincitore dell’Open d’Italia, e il campione uscente giapponese Hideki Matsuyama, che consegna lo stesso parziale di Molinari. Partito dalla 10, l’azzurro ha tenuto un buon passo per 17 buche con quattro birdie e un bogey portandosi in 45ª posizione, ma un triplo bogey alla nove, ultima buca, lo ha fatto nuovamente retrocedere (72). Con il Par di giornata, Francesco rimane in bassa classifica, 60°.
Siamo al gran finale: una giornata storta per Dustin Johnson. Ha segnato un 77 (+ 5), con cinque bogey e neanche un birdie. Crolla, si brucia tutto il vantaggio, arriva secondo, con Stenson e Koepka. Ha dell’incredibile la rimonta con cui s’impone l’inglese Justin Rose (274 – 67 68 72 67, -14). Risale dal quarto posto in cui si trovava, recuperando otto colpi nei confronti del leader mondiale Johnson. Quest’ultimo si è lasciato sfuggire un titolo praticamente suo dopo tre giri, grazie ai considerevoli distacchi accusati dai primi avversari.
Sullo score di Francesco Molinari ha pesato l’eccessivo 77 (+5) d’apertura, che in concreto l’ha subito allontanato dall’alta classifica. Ha proseguito girando attorno al Par, e ha chiuso con un 71 (-1), in cui ha messo insieme due birdie e due bogey sulle prime nove, e un altro birdie nel rientro.
Bravissimo Justin Rose, il 37enne inglese nato a Johannesburg in Sudafrica. Oro Olimpico a Rio de Janeiro (2016), ha conquistato il secondo titolo WGC, dopo il Cadillac Championship del 2012. Non ha iniziato bene il turno finale, ha sì fatto tre birdie, ma anche tre bogey. Al giro di boa, però, ci ha fatto vedere un cambio di marcia alla grande: cinque birdie in sette buche per un 67 (-5) che gli son valsi la vittoria, e un copioso assegno di 1.660.000 dollari.
Paolo Pilla