Incentivo per chi esce, ora si attende l'ok del Tribunale
SILE CALDAIE, FIRMATO L'ACCORDO PER SALVARE L'AZIENDA
Evitato il fallimento: rimangono 30 addetti su 47
L’accordo è stato così raggiunto entro i termini previsti dal Tribunale di Treviso, che ora dovrà pronunciarsi in merito al concordato in continuità. “Anziché 25, i posti di lavoro salvati sono 30 - spiega Manuel Moretto della Fiom Cgil di Treviso -. Sul piano salariale a questi dipendenti, inoltre, è stato garantito un limite sotto il quale il superminimo non potrà scendere".
“Inevitabili le fuoriuscite - sottolinea con rammarico l’esponente del sindacato -, 17 lavoratori in totale per i quali già oggi è stata attivata la procedura di licenziamento collettivo su base volontaria e, con il supporto del Patronato Inca, le relative domande di Naspi. Lavoratori che grazie all’accordo godranno di un incentivo all’esodo, erogato secondo un piano di rateizzazione di breve periodo, e che saranno i primi a essere chiamati dall’azienda qualora, nell’arco dei prossimi 12 mesi, ci fosse necessità di implementare la forza lavoro. Inoltre, come ribadito anche nella giornata di ieri, vedranno l’impegno di tutte le parti firmatarie nel tentativo di ricollocarli nel tessuto produttivo del territorio".
“Abbiamo fatto tutto il possibile per dare continuità produttiva e creare i presupposti per una fase di rilancio dello storico marchio - aggiunge Manuel Moretto -. L’accordo prende in considerazione diversi aspetti: dalla salvaguardia del maggior numero possibile di posti di lavoro, alle garanzie salariali, dagli incentivi all’esodo alla loro erogazione in tempi contenuti, dagli ammortizzatori sociali da attivare al diritto di precedenza in un’eventuale situazione di necessità di forza lavoro, alla possibilità di ricollocamento. Un piano, frutto di una trattativa non indolore ma che ha visto l’impegno di tutte le parti - conclude Moretto -, necessario dunque per salvare l’azienda e con essa i posti di lavoro”.