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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/197: IL RITORNO DI TOGER WOODS
Il campione di nuovo sul green nel "Torneo degli eroi"
Organizzato a invito dalla Fondazione Woods, l’evento è ormai alla 19ª edizione, è vi giocano soltanto 18 selezionati Campioni. Salvo Tiger, che seppur detentore di record inimmaginabili è oggi oltre il millesimo posto in graduatoria, gli altri 17 sono tra i primi 32 della classifica; insomma, è il raduno della crema golfistica mondiale. La gara molto particolare, senza il taglio alle 36 buche, ha un montepremi è di 3.500.000 dollari, e a difendere il titolo è il giapponese Hideki Matsuyama.
Preceduto dalla ormai classica Pro Am, eccoci al primo giro. Molti sono con il fiato sospeso. Woods, cinque birdie e due bogey, pur con qualche sbavatura, gioca bene dal tee e sul green (due lunghi putt imbucati per il birdie), mentre accusa incertezze sul gioco corto. Non avverte dolori, e chiude in modo rassicurante il primo giro in 69 colpi, tre sotto il Par, ottavo in parità con Molinari. Lo scorso anno, dopo aver colpito la pallina avvertiva dolore, ora invece non ha accusato alcun fastidio, seppur che era evidente una qualche rigidità. Francesco esordisce con un bogey in partenza, ma non molla, fa tre birdie consecutivi. Il migliore della giornata è l’inglese Tommy Fleetwood, vincitore della Race to Dubai, che chiude a (-6) in armonia con altrettanti birdie, e con minimo margine su Rickie Fowler e Matt Kuchar (-5). Un po’ in ritardo il campione uscente, il giapponese Hideki Matsuyama con 71 (-1).
È giunta voce intanto che gli allibratori non puntano su previsioni vittoriose di Tiger: le agenzie di Las Vegas pagano venti volte la posta in caso di vittoria di Tiger Woods in un Major nel 2018. La stessa stima, viene attribuita anche per Francesco Molinari.
Ricorderanno i lettori, che Tiger Woods è stato anche nelle pagine di cronaca giudiziaria, per guida imprudente. È di sabato scorso l’ammissione della sua negligenza, in tribunale, per i fatti dello scorso maggio, quando fu trovato al volante in stato di intossicazione. Si è accordato per un anno di libertà condizionata, per il pagamento di una multa, e per il test antidroga.
Nel secondo round c’è la conferma della sua forma: è molto convincente Tiger Woods, e non è da meno Francesco Molinari. Entrambi, dall’ottavo salgono al quinto posto (-7), curiosamente con gli stessi parziali (69 68). Il nuovo leader è Charley Hoffman, che ha subito preso il comando, dopo un gran 63 (-9), maturato in questa giornata eccessivamente ventosa. Ha lasciato a tre lunghezze Jordan Spieth, numero due mondiale, e l’inglese Tommy Fleetwood, leader della money list europea 2017. È rimasto al quarto posto con (-8) l’inglese Justin Rose, mentre ha lo stesso score di Woods e Molinari anche il giapponese Hideki Matsuyama, campione in carica. Si può considerare ottimo il giro fatto da Tiger Woods, per nulla vanificato dai due bogey finali. È partito forte giocando 5 sotto Par già su 9 buche, e ha continuato realizzando un eagle e quattro birdie. Confermato il possesso del gioco lungo e del putting, ha trovato validità anche negli approcci, in cui ieri aveva espresso incertezze. Ha chiuso la giornata pienamente soddisfatto del suo gioco. “Ho avuto in due o tre occasioni difficoltà a controllare la velocita dei colpi con il putter - ha detto – ma ho effettuato due giri molto soddisfacenti, sono certo che continuerò la gara esprimendo un buon golf, ma è presto per capire a quali livelli potrò tornare”.
Nel terzo round, giocato nel forte disagio provocato dal vento, Tiger Woods trova qualche difficoltà, segna cinque bogey, che lo fanno scendere in decima posizione. Charley Hoffman, notoriamente a suo agio nel vento, imbuca alla 3 da 20 piedi, realizza sei birdie, e nonostante due bogey e un doppio bogey, consolida la leadership portando a cinque i colpi di vantaggio sugli inseguitori. A causa del vento che ha messo a dura prova i concorrenti, solo altri tre sono scesi sotto par, con un 71 (-1): Justin Rose, che approda in seconda posizione affiancato da Jordan Spieth, e Francesco Molinari, che sale dal quinto al quarto posto. Tutti i concorrenti accusano problemi alla buca 10; Francesco li paga con un doppio bogey, ma nel resto del tracciato esprime un gioco solido, con un birdie in uscita e due nel rientro. Il giapponese Hideki Matsuyama detentore del titolo, è ormai fuori gioco per difenderlo.
Nel giro finale, si stravolge la leadership, ma i nostri eroi non piangono. È stato Rickie Fowler a produrre oggi una performance che lei sola poteva strappare l’attenzione da Tiger. Con uno score di 11 sotto Par, a Fowler è toccata la celebrità di condividere i riflettori con “la tigre” che stava facendo il suo rientro nella competizione dopo gli interventi chirurgici subiti. Partito a sette colpi da Charley Hoffman, il ventottenne statunitense parte come un fulmine, segnando 8 birdie sulle prime nove, altri tre sulle seconde; sopravanza di quattro colpi Hoffman, che chiude a 72, in seconda piazza. Bene per Molinari, che a fronte di 2 bogey subiti ha segnato 4 birdie: finisce all’ottavo posto, due colpi avanti a Woods. Bravissimo! Bene anche per Woods che ha chiuso con un 68, per il nono posto, in coppia con Kuchar. Erano stati 301 giorni, da quando Tiger aveva giocato per qualcosa di più importante di un paio di dollari con i suoi amici, ed ora è apparso molto fiducioso. "Quando stavo lottando con la schiena, il mondo sembrava molto piccolo - ha confermato - Le cose quotidiane erano molto difficili da fare per me. Ora sono in grado di sedermi e godermelo un po', parlare con più persone, andare a più cene. È stato davvero bello".
Tiger è stato vincitore di 79 tornei nel PGA Tour, di cui 14 major. Alla vigilia di questo torneo, gli americani avevano maniacalmente calcolato il numero dei colpi fatti nella sua carriera, e quanto gli ha reso ogni colpo: in virtù dei 110 milioni di dollari vinti e di 85.839 colpi tirati, ogni colpo gli ha fruttato in media 1.282 dollari. E chi altro se lo sogna?
Paolo Pilla