L'indagine demografica della Cgil di Treviso
MARCA SEMPRE PIÙ VECCHIA: 1,5 ANZIANI PER OGNI ADOLESCENTE
Vittorio Veneto il Comune più attempato, Loria il più giovane
I residenti con 65 anni o più sono ormai una volta e mezza i giovanissimi da zero a 14 anni su scala provinciale. Nel comune di Vittorio Veneto si arriva addirittura a 2,3 over 65 per ogni adolescente, a Tarzo 2,1, così come a Conegliano, valori appnea inferiori a Treviso e San Pietro di Feletto
L'indice di vecchiaia (ovvero il numero di appartenenti alla classe d'età più elevata, rispetto a cento esponenti della fascia più bassa) è in costante aumento: la media provinciale raggiunge 147,6, venti punti in più di cinque anni fa. Secondo gli esperti, il ricambio è garantito quando il parametro non cento. Sotto questa soglia, si mantengono solo cinque territori trevigiani: il comune più giovane della Marca è Loria, il cui indice sfiora 89 su cento, seguito da San Vendemiano, Resana, Istrana e Zero Branco.
Vittorio Veneto, invece, si conferma il più anziano: qui gli ultrassentacinquenni rappresentano il 27% dell'intera popolazione, a fronte del 21% registrato in tutta la provincia.
Tra il 2012 e il 2017, nella Marca, gli abitanti che hanno già spento 65 candeline sono aumentati di 18.790 unità, pari all'11%, mentre gli individui potenzialmente in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni: classificazione forse datata, ma a tutt'oggi in vigore) sono rimasti invariati (meno 0,7). Ma soprattutto i nuovi nati e i ragazzi under 14 sono diminuiti di quasi 5mila soggetti, per 3,7 punti percentuali.
Per Giacomo Vendrame, segretario provinciale della Cgil, incremento della popolazione aziana e calo della natalità sono due facce della stesso problema. E, pertanto, necessitano di un'attenta programmazione, a partire dal welfare: "Dobbiamo pensare oggi a come rispondere alle sempre più numerose persone anziane. Ciò significa certamente più strutture, ma soprattutto più personale adeguato e più risorse pubbliche, perché stiamo parlando in prevalenza di servizi pubblici. Questo deve diventare un comparto in grado di dare risposte occupazionali e, allo stesso, risposte a bisogni che, lo dicono i dati, sono crescenti. Per i giovani, è evidente che se non offriamo alle famiglie facilitazioni per ridurre il carico dei figli, è molto difficile che aumenti la natalità rispetto alla situazione attuale”.
“L'altro tema - ribadisce Vendrame - che come sindacato ci poniamo è: che tipo di politiche nei luoghi di lavoro si possono mettere in atto per facilitare il connubio tra vita lavorativa e vita quotidiana e familiare? Questioni come pari opportunità e gestione dei tempi di vita e di lavoro sono fondamentali e vanno affrontate tutti insieme”