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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/203: GARY WOODLAND È IL RE DEL PHOENIX OPEN
Vittoria allo spareggio, tra invasioni di campo e commoventi dediche
Il percorso è particolare, molto capiente. Peculiare la buca 16 (par 3), cinta da tribune, in cui Molinari nel 2015 realizzò la favolosa “hole in one”. La buca accanto, la 17, durante la Pro Am che come di consueto ha anticipato il torneo, seguita da 83.000 spettatori, è stata teatro di un episodio curioso. Un fuori programma, che ha regalato spettacolo: un uomo nudo ha fatto il suo show in mezzo al campo: Ha inscenato una specie di danza sul fairway della 17, ha finto di essere colpito da una pallina immaginaria, si è rotolato in un bunker sempre nudo. È durata 2 minuti la scena bizzarra, poi l’uomo è stato bloccato dagli addetti alla sicurezza, condotto fuori del Campo, preso in consegna dalla polizia, e incarcerato.
Nella prima giornata è Bill Haas, 36enne del North Carolina, ad assumere il comando con un formidabile -7: una serie di fantasiosi birdie, coronati da un eagle, alla 15. Alle sue spalle Rickie Fowler e altri quattro statunitensi, distanziati di due colpi. Francesco Molinari è 46esimo (-1): ha incrociato quattro birdie con tre bogey.
La seconda giornata, piena di sorprese, porta al vertice con 132 e con gli stessi parziali (66 66), Rickie Fowler e Bryson DeChambeau. Lo spagnolo Jon Rahm è ottavo. Francesco Molinari, al via dalla buca 10, ha percorso in par le prime nove, successivamente ha intascato due birdie recitati in sequenza, ha guadagnato nove posizioni. Hanno perso terreno Justin Thomas e Bubba Watson, ed è uscito al taglio Jordan Spieth, numero tre del world ranking, out per un colpo. Il giapponese Hideki Matsuyama, che difendeva il titolo, si è ritirato.
Terzo round – Dopo gli out provocati dal taglio, il field si è alleggerito, 72 sono i concorrenti rimasti. Francesco Molinari perde tredici posizioni, è 50°. Partito dalla buca 10, ha segnato quasi subito due birdie, sciupando poi i due colpi di vantaggio con due bogey, per chiudere in 71 (par). E’ rimasto da solo al comando Rickie Fowler, il 29enne californiano che ha girato in 67 (-4), con cinque birdie e un bogey. Sopravanza di un colpo lo spagnolo Jon Rahm.
Quarta giornata – Si assiste al crollo finale di Rickie Fowler, leader dopo tre giri, e dello spagnolo Jon Rahm, entrambi scesi in 11ª posizione. Ed è così anche per Justin Thomas, poco dietro, 17°. Nove birdie un po’ oscurati da due bogey, per il parziale di 64, portano Gary Woodland a raggiungere Chez Reavie, che segna 66, con un eagle alla tre. Vanno entrambi in vetta per un totale di 266 colpi, e seguirà quindi il play off. Raro evento, questo! È il quarto playoff di fila nella stagione, non accadeva dal 2015. Francesco Molinari si è classificato 40°, guadagnando dieci posizioni nel giro finale. È stato altalenante sulle prime nove con un doppio bogey, due birdie e un bogey, ma nel rientro ha rimesso in piedi lo score con la sequenza birdie-eagle-birdie. Ha fatto poi altro bogey, e ha concluso con il parziale di 69 (-2). Niente male.
Allo spareggio, Gary Woodland finisce in bunker con il drive, ma impeccabile con i due colpi successivi, supera di netto alla prima buca l’americano del Kansas, William Chesney Reavie, detto Chez, e chiude in par. Reavie sbaglia il secondo colpo finito a sinistra, nel successivo approccio rimane corto di circa cinque metri rispetto alla bandiera, il putt sfiora il bordo della buca, ma si ferma a qualche centimetro. Deve accontentarsi di un 5 (bogey).
Woodland si impone così nel Phoenix Open del PGA Tour, sul celebre percorso del TPC Scottsdale in Arizona. Fa un salto in avanti nella classifica della FedEx Cup, e intasca un assegno di 1.242.000 dollari, su un montepremi di 6.900.000.
A margine di un incontro di golf capita di assistere a momenti toccanti, legati all’intimo di questi atleti, che talvolta sembrano macchine da gara: Gary Woodland, 34enne di Topeka (Kansas) al terzo titolo nel circuito, era felice della vittoria, e ha rivolto il pensiero a uno dei due gemelli che sua moglie ha perso durante la gravidanza lo scorso marzo. Quando il putt è entrato in buca alla 18 concedendogli la vittoria che aspettava da cinque anni, Gary Woodland ha rivolto lo sguardo al cielo, alla bimba che non c’è più ma che sentiva presente, e poi alla sua famiglia che era lì ad acclamarlo: i genitori, la moglie, e l’altro bimbo Jaxson, di soli sette mesi.
"Dopo un anno molto difficile, questa vittoria mi ripaga degli sforzi compiuti per tornare a gareggiare" ha detto Woodland con le lacrime agli occhi, dedicando il successo alla moglie e all'altro gemello Jaxson, sopravvissuto a un parto prematuro di 10 settimane e ora in perfetta salute. “Abbiamo perso la nostra bambina, ed aver visto mia moglie darla alla luce è stato terribile. Volevo solo farle sapere che le voglio bene, voglio che lei sappia che l'amiamo ancora".
Paolo Pilla