Tragico incidente sul lavoro questa mattina a Ramon di Loria
OPERAIO MUORE SCHIACCIATO DA UN CARICO DI SASSI
La vittima è un 55enne di Tezze sul Brenta
Solo una settimana fa le organizzazioni dei metalmeccanici e i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil di Treviso avevano indetto uno sciopero di 4 ore a fine turno e un presidio unitario in piazza dei Signori proprio per dire basta agli infortuni mortali e richamare l'attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. “Non possiamo essere gli unici a esprimere forte preoccupazione per il fenomeno e a chiedere massima attenzione in tema sicurezza”, ribadiscono ora, dopo questo ulteriore episodio luttuoso, i vertici di Cgil, Cisl e Uil provinciali, rivolti alle istituzioni e agli imprenditori. Sono già otto le "morti bianche" verificatesi in provincia da inizio anno, nel 2017 nella Marca sono stati denunciati 11.352 infortuni sul lavoro.
“Ancora una volta a distanza di pochissimo tempo richiamiamo l’attenzione di tutti i soggetti che possono fare qualcosa per evitare questa ecatombe - continuano i segretari confederali Giacomo Vendrame, Cinzia Bonan e Brunero Zacchei -. L’applicazione delle norme sulla sicurezza è base imprescindibile, serve però investire culturalmente ed economicamente su questo aspetto. Non si può pensare che in un territorio come quello trevigiano, in una fase di ripresa e in un momento in cui si parla di Industria 4.0, si possa ancora morire nei luoghi di lavoro. Auspichiamo che il Prefetto, che si è dimostrato molto disponibile nel corso dell’incontro di lunedì scorso, avvii quanto prima la riorganizzazione del tavolo provinciale sulla sicurezza, includendovi anche i consulenti del lavoro. Chiediamo poi alle rappresentanze datoriali di fare la loro parte per avviare percorsi condivisi e interventi che mirino a diffondere la cultura della sicurezza e incentivare gli investimenti necessari nelle aziende del territorio”.
“Purtroppo questa ennesima tragedia - spiegano Mauro Visentin della Fillea Cgil Treviso, Marco Potente della Filca Cisl Belluno Treviso e Gianluca Quatrale della Feneal Uil Treviso Belluno - dimostra che gli allarmi lanciati in queste settimane sono più che giustificati. L’attenzione alla sicurezza, con la ripresa dell’economia, sta venendo meno. Bisogna stare attenti perché nuovi fenomeni di elusione, come quella contrattuale, comportano nuovi rischi per i lavoratori: chiediamo l’intervento urgente di tutte le parti coinvolte per fare chiarezza e determinare azioni comuni. Le federazioni dell’edilizia stanno conducendo da tempo una battaglia contro le aziende che non applicano il contratto corretto: non applicare il contratto dell’edilizia significa sfuggire ai controlli e alle verifiche attuate dalle casse edili e dagli enti bilaterali del settore, e significa anche eludere le norme obbligatorie di sicurezza previste dal contratto nazionale”.