Parte la stagione dei funghi e l'uls 2 mette a disposizione esperti micologici
ESPERTI GRATIS PER CONTROLLARE I FUNGHI
L'anno scorso effettuate 150 perizie
CONEGLIANO. In coincidenza con l’inizio della stagione dei funghi, il Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss 2, per prevenire possibili intossicazioni, assicura come ogni anno, il controllo sulla commestibilità dei funghi freschi raccolti dai privati. I controlli sono gratuiti, proseguiranno fino al termine della stagione di raccolta e vengono effettuati presso il Distretto di via Galvani a Conegliano da parte del personale con qualifica di esperto micologo.
Gli ispettori micologi forniscono ai privati che raccolgono funghi per il proprio consumo una consulenza finalizzata al riconoscimento delle specie raccolte e alla determinazione della commestibilità. Per agevolare il riconoscimento, l’utente deve separare i diversi tipi di funghi trasportandoli in contenitori rigidi e forati (non in sacchetti di plastica). E’ importante che venga esaminato l’intero quantitativo raccolto: all’utente sarà quindi rilasciato l’esito del controllo micologico con la valutazione di commestibilità.
Nell’anno 2017 gli ispettori micologi hanno effettuato circa 150 perizie.
E’ fondamentale non fidarsi delle credenze popolari o di metodi empirici per valutare la tossicità dei funghi raccolti. L’unico metodo sicuro per l’identificazione delle specie commestibili è la classificazione sulla base delle loro caratteristiche, eseguita da personale appositamente formato. La maggior parte delle intossicazioni è determinata da funghi velenosi raccolti da persone inesperte ma, anche, da funghi generalmente commestibili, raccolti in luoghi inidonei o cucinati in modo non appropriato. E’ dunque opportuno sottoporre a controllo micologico tutti i funghi freschi raccolti, prima di consumarli, in modo da avere la certezza che si tratti di specie commestibili. Si ricorda inoltre che tutti i funghi vanno consumati ben cotti, poiché crudi sono scarsamente digeribili, se non addirittura tossici. Il comune “chiodino” (Armillaria mellea), il fungo più raccolto nella zona pedemontana, è notoriamente tossico da crudo e diventa commestibile da cotto: richiede pertanto una prebollitura di almeno 15-20 minuti, l’eliminazione dell’acqua, e la successiva cottura definitiva. In caso di comparsa di sintomi associabili al consumo da funghi, anche se mangiati giorni prima, ci si deve recare, al più presto, al Pronto Soccorso.