Sfruttamento dei bambini, eccesso di pesticidi, utilizzo di cancerogeni. Ecco l'elenco dei beni importati da bandire
LA VERGOGNA A TAVOLA
L'analisi presentata da Coldiretti al Forum di Cernobbio
TREVISO. “Il made in Italy esporta prodotti buoni, sani e e belli, ma l’Italia non può e non deve importare prodotti rischiosi per la nostra saluta o creati calpestando i diritti di migliaia di persone, prodotti brutti e cattivi”. Il presidente di Coldiretti Giorgio Polegato si innoridisce di fronte al dato che il 20 % dei cibi stranieri che arrivano in Italia sono “fuorilegge” perché non rispettano le stesse garanzie vigenti a livello nazionale in materia di lavoro, ambiente e salute. E’ quanto è emerso da un’analisi della Coldiretti presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio dove è stata apparecchiata la tavola della vergogna con i prodotti alimentari dall’estero sotto accusa per sfruttamento dei lavoratori, pericoli per la salute e utilizzo di sostanze chimiche dannose all’ambiente.
LA VERGOGNA A TAVOLA
Cacao dalla Costa d’Avorio: sfruttamento lavoro minorile
Riso da Vietnam sfruttamento lavoro minorile
Agrumi della Turchia: sfruttamento lavoro minorile
Zucchero di canna della Columbia: sfruttamento lavoro minorile
Fiori dell’Equador: sfruttamento lavoro minorile
Carne in Brasile: lavori forzati
Pesce in Thailandia: lavori forzati
Banane coltivate in Equador: impiego eccessivo di pesticidi
Ananas del Costarica: impiego eccessivo di pesticidi
Pesce ed i molluschi dal Vietnam: contaminati da metalli pesanti
Pistacchi dall’Iran: aflatossine cancerogene spesso sopra il limiti
Nocciole e fichi secchi dalla Turchia: aflatossine cancerogene spesso sopra il limiti
Fragole dall’Egitto: impiego eccessivo di pesticidi
Lenticchie dal Canada: trattati con erbicida glifosato in preraccolta vietato in Italia
Riso dalla Birmania: espropriato alla minoranza dei Rohingya vittima di genocidio