"Recuperare risorse e serve un piano regolatore per il sociale"
LOTTA ALL'EVASIONE E SANITÀ, I SINDACATI STRIGLIANO I COMUNI
La nuova contrattazione per il 2019 con le amministrazioni
Solo il 3% dei contribuenti, in provincia, dichiara più di 75 mila euro all’anno. Un dato che stride nettamente con il tenore di vita, secondo Paolino Barbiero, segretario provinciale dello Spi, il sindacato pensionati della Cgil. Per il sindacalista, il divario tra reddito dichiarato e consumi, in provincia, arriva anche al 20%.
La lotta all’evasione, rimane, dunque una delle priorità della nuova piattaforma 2019 sulla contrattazione sociale che Cgil, Cisl e Uil, con in prima linea le rispettive sigle dei pensionati, sottoporranno, come fanno da anni, a Comuni ed enti locali della Marca. Per l’annata 2018, entro un paio di settimana, con Segusino e Vidor, per la prima volta dovrebbero essere completati gli incontri con tutte le 95 amministrazioni della provincia. Record anche per i verbali di accordo sottoscritti: un’ottantina.
Sempre in tema fiscale, dal 2019 cesserà il blocco delle aliquote Irpef: i sindacati vogliono evitare che i Comuni alzare i parametri.
L’altro grande fronte, è quello socio-sanitario. Cinzia Bonan, segretaria confederale della Cisl Treviso Belluno, propone un piano regolatore per lo sviluppo sociale.
Riguardo alle case di riposo Cgil, Cisl e Uil sono pronti alla mobilitazione sul tema della deducibilità delle rette, mentre, in merito al reddito di inclusione, fino ad agosto, in provincia, sono state presentate 739 domande, di cui 230 sono state accolte. “Numeri che dimostrano come il reddito di cittadinanza di cui tanto si parla – ribadisce Bonan- non sia lo strumento che serve ai veneti e ai trevigiani”.