Il settore ha retto bene la crisi: "Ma ancora troppi contratti precari"
ANDREA MENEGHEL NUOVO SEGRETARIO DELLA FAI CISL TREVISO
Rinnovo per il sindacato dei 2.400 lavoratori dell'agroalimentare
Andrea Meneghel è entrato nel mondo sindacale tra le fila della Filca, la Federazione del legno e dell’edilizia, diventando delegato in un’azienda del settore del legno-arredo alla fine del 2001. Dal 1° marzo 2006 ha iniziato a lavorare a tempo pieno nella Fai, prima come operatore, poi, dal 2009, come componente della segreteria. Il rinnovo della segreteria è nel segno della continuità: Bernard rimarrà nello staff della Fai territoriale, a supporto delle attività della segreteria. “Faccio i migliori auguri al neo-segretario Meneghel - afferma Bernard - e sottolineo che si tratta di un avvicendamento che si realizza in piena continuità con il lavoro svolto in questi anni caratterizzati dalla fusione territoriale tra le province di Belluno e Treviso, nel 2013”.
“Ringrazio la Fai Cisl - dichiara Meneghel -, il segretario generale uscente, i miei colleghi e delegati per la fiducia dimostratami. La squadra è molto affiatata e collaudata e lavoreremo tutti insieme per migliorare la qualità dell’azione sindacale attraverso la tutela e i servizi per i lavoratori, in primo luogo per i nostri associati, puntando su un rafforzamento della contrattazione di secondo livello e un dialogo costruttivo e responsabile con le imprese. Crediamo in un sindacato che prende vigore dalle sue radici e dal territorio attraverso una sempre maggiore partecipazione consapevole dei lavoratori, che trovano nella nostra organizzazione un punto di riferimento fondamentale a livello sindacale ma anche sociale”.
Il settore agroalimentare trevigiano e bellunese si è difeso bene dalla crisi degli ultimi anni, con comparti trainanti, come il vitivinicolo, trascinato dall’export e dal Prosecco, e altri in sofferenza, come il lattiero-caseario, indebolito dalla flessione dei consumi interni e da uno scarso margine di profitto nelle vendite.
“Le aziende andate seriamente in difficoltà - spiega Meneghel - molto spesso si sono fatte del male da sole, con investimenti sbagliati o azzardati e scelte imprenditoriali e finanziarie poco felici. La crisi congiunturale si è fatta sentire nella misura in cui, in un clima di rallentamento generale, le imprese del settore hanno preferito una posizione difensiva, tant’è vero che dal punto di vista dell’occupazione registriamo una situazione di stabilità e prudenza da parte delle aziende, che prediligono i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione, orientandosi verso una forte flessibilità contrattuale”.