E' la cifra spesa in Veneto nel mese di dicembre
CIBO E PRODOTTI TIPICI: A NATALE SPESI 1,1 MILIARDI
L'analisi dell'ufficio studi di Confartigianato

L’analisi è dell’Ufficio Studi di Confartigianato che ha rielaborato i dati di Istat, UnionCamere-Infocamere e MIPAAF, su imprese e produzioni alimentari e consumi delle famiglie.
“Anche quest’anno, invitiamo i trevigiani e tutti gli amanti della nostra regione ad acquistare i prodotti del territorio, dalla qualità eccellente e dalla filiera cortissima, anche in una logica di promozione e rilancio del “made in Veneto” – afferma Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana - sono, infatti, i nostri terreni che, da sempre, ci danno prodotti unici e contribuiscono a rendere la nostra provincia terra di qualità della vita e di longevità”. “E’ comunque bene preferire le prelibatezze tipicamente locali ai prodotti “in serie” delle grandi aziende – continua - non solo per un discorso di qualità alimentare, ma anche per contribuire, a partire da un piccolo gesto, quale l’acquisto di un prodotto, al sostegno della nostra economia, del suo artigianato e delle sue micro e piccole imprese”. “Quindi – rimarca il Presidente - è un atto concreto di sostegno alle aziende e ai lavoratori del settore e dell’indotto ed è anche l’occasione per sentirsi parte di una comunità che sa coniugare qualità, modernità e tradizione”.
Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa anche dei consumatori veneti, tanto che a dicembre il valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e bevande supera del 19,8% la media mensile annua. In Veneto il 95,4% della spesa riguarda prodotti alimentari e bevande analcoliche e il restante 4,6% le bevande alcoliche. I prodotti artigianali più acquistati sono formaggi e latticini (6,1% della spesa), salumi (4,9%), pane (4,8%) e altri prodotti di panetteria e pasticceria, che comprendono i dolci da ricorrenza (4,2%), prodotti in cui manualità e tipicità rappresentano importanti fattori di qualità.
Da sempre le famiglie venete si affidano, per festeggiare degnamente il Natale, alla sapienza e alla cura che gli artigiani mettono nel creare i cibi della tradizione. “E’ merito di questi “artigiani del cibo” se i nostri prodotti alimentari piacciono tanto in Italia e all’estero – precisa Sartor - il fatto che anche l'export agroalimentare continui a segnare una crescita, è un riconoscimento internazionale che non può che renderci orgogliosi. Negli ultimi 12 mesi (da settembre 2017 a stesso mese 2018) per il Veneto l’export di prodotti alimentari e bevande è valso 5.744 milioni di euro. Gli ultimi dati relativi ai primi 6 mesi del 2018 indicano un export che pesa il 16,7% delle esportazioni delle eccellenze del food made in Italy e cresce di +0,4% su base annua. I primi 10 Paesi di destinazione pesano per il 68,7% (Germania (18,6%), Stati Uniti (10,8%), Regno Unito (10,8%), Francia (8,5%), Austria (4,8%) e Svizzera (3,6%).
Nei primi sei mesi del 2018 le prime sette province – ognuna con export superiore a 500 milioni di euro - concentrano un terzo (33,6%) delle esportazioni del settore Alimentare e bevande: al primo posto si posiziona Verona (7,0% del totale), seguita da Cuneo (6,7%), Parma (4,6%), Milano (4,3%), Modena (3,9%) e Treviso e Salerno (entrambe con il 3,6%).
Considerando le principali trentatré province che presentano una quota dell’export del settore Alimentare e bevande superiore all'1%, si osservano crescite tendenziali più che doppie rispetto alla media nazionale del 2,5% in dodici province: Piacenza6 (+50,0%), Asti (+19,6%), Perugia (+11,6%), Cuneo (+10,5%), Ravenna (+9,4%), Treviso (+9,1%), Pavia (+7,9%), Milano e Novara (entrambe a +6,9%), Como (+5,8%), Torino (+5,7%) e Lodi (+5,3%).