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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/250: DECHAMBEAU RE DEL DESERT CLASSIC
Matteo Manassero invitato al Saudi International
Molinari, Paratore e Bertasio, i tre azzurri che seppur in bassa classifica sono andati a premio nell’Abu Dhabi Championship della scorsa settimana, intendono intensificare i ritmi, mentre Andrea Pavan dovrà riscattare l’uscita al taglio. Il montepremi è di 3.250.000 dollari.
È Fitzpatrick Il leader nella prima giornata del Desert Classic. Il cinese Haotong Li, campione in carica, è 10°. Bertasio, cha ha realizzato sei birdie e due bogey, è 19esimo, alla pari con l’inglese Tommy Fleetwood. In ritardo Paratore, che ha lo stesso score del tedesco Martin Kaymer. Indietro sono anche Molinari e Pavan, entrambi vittime di un doppio bogey.
In una classifica molto corta, con ben diciotto concorrenti nello spazio due colpi, l’inglese Matthew Fitzpatrick, 24enne di Sheffield con cinque titoli nel circuito, raggiunge il vertice con 65 (-7), per otto birdie e un bogey. Seguono con 66 (-6) ben otto giocatori.
Nel secondo round è Bryson DeChambeau ad attaccare. Con 132 (-12), si porta al comando assieme a Lucas Herbert. I due sono tallonati da Alvaro Quiros e da Ernie Els (133, -11). Haotong Li, campione uscente è al quinto posto, e Matthew Fitzpatrick, leader dopo un turno, al decimo. Un po’ nelle retrovie ma ancora nella possibilità di recuperare, ci sono Sergio Garcia, Thongchai Jaidee, Tommy Fleetwood e Martin Kaymer. Fuori gioco è invece ormai Henrik Stenson, 72° con 142 (-2). Degli azzurri, solo Nino Bertasio rimane in gara. Partito dalla buca dieci, Bertasio ha segnato quattro birdie sulle prime nove, poi nelle successive ha frenato con un bogey e un doppio bogey, per il 71: è 40esimo con 139 (-5). Gli altri tre non passano il taglio, purtroppo sono fuori: Renato Paratore 84° con 143, Edoardo Molinari 119° con 147, e Andrea Pavan 129° con 150.
La terza giornata significa per DeChambeau restare da solo al comando, con 200 (-16). Bertasio perde terreno per un parziale di 78, scende 71esimo (+1). Il numero cinque mondiale è inseguito con un colpo di ritardo dal cinese Haotong Li (201, -15), che ce la mette tutta per bissare il titolo conseguito lo scorso anno, ma attenzione all’inglese Matt Wallace e al sudafricano Ernie Els, terzi con 203 (-13). Sono ormai fuori gioco per il podio l’iberico Sergio Garcia e l’inglese Tommy Fleetwood, 12esimi, con 206 (-10).
Nel quarto round Bertasio finisce nelle retrovie, 73°, con lo score complessivo di +3. Un finale deludente per il 30enne lombardo, unico azzurro ad aver superato il taglio. Dopo una prima parte del torneo positiva, ha trovato rovinosa la giornata di ieri, e oggi non è andato molto meglio. La gloria va a Bryson DeChambeau, dominatore del Dubai Desert Classic. Il 25enne di Modesto (California), con cinque successi sul PGA Tour, ha costruito la vittoria andando solidamente al comando già dal secondo giro, tenendo sempre a bada il detentore del titolo, il cinese Haotong Li. Nel round odierno è partito con tre birdie consecutivi, incrementati da un finale show (un eagle e altri quattro birdie). Con 264 colpi (-24), lascia a sette lunghezze la seconda piazza conquistata dall’inglese Matt Wallace, mentre al terzo posto a -16, chiudono in cinque: gli spagnoli Sergio Garcia e Alvaro Quiros, gli inglesi Ian Poulter e Paul Waring e il cinese Haotong Li.
Durante il torneo ci è giunta una simpatica notizia: Matteo Manassero, l'ex teenager vincitore del BMW PGA Championship 2013, è stato nominato dagli sponsor uno degli 11 invitati al “Saudi International”, l'evento che avrà luogo al Royal Greens Golf & Country Club, in Arabia Saudita, dal 31 gennaio al 3 febbraio. All’importante sfida parteciperanno quattro dei cinque migliori giocatori del mondo, otto Major Champions, e nove giocatori della Ryder Cup dello scorso anno. Affiancati a Manassero, sono invitati altri cinque professionisti, due nazionali, e tre dilettanti, provenienti da ben sette paesi tra questi Inghilterra, Australia, India, Giordania, Sudafrica e Regno Saudita. Otto dei giocatori invitati hanno meno di 25 anni, perché l’obbiettivo di Saudi Golf Federation è quello di fornire ai giovani talenti internazionali l'opportunità di fare un salto nel più alto palcoscenico del golf. Ci rallegriamo della notizia. Il golf italiano ama Manassero, siamo pronti a scommette che ritroverà il suo eccezionale talento.
Paolo Pilla