"Il rispetto del diverso si trasmette in famiglia e a scuola"
TREVISO ESCE DALLA RETE ANTIDISCRIMINAZIONI DI GENERE
La giunta: "Imponeva iniziatiave pro gender"
“L’attuale amministrazione – spiegano dal municipio – intende puntare sulla famiglia e sulla scuola quali strumenti adeguati e sufficienti a trasmettere i valori del rispetto e della diversità di genere”.
Da Ca’ Sugana, inoltre, ribadiscono come già la Regione, ad esempio attraverso il Garante regionale dei diritti della persona, garantisca informazione, assistenza e tutela anche legale alle eventuali vittime di discriminazioni di questo tipo.
IL COORDINAMENTO LGBTE: "RISCHIO RITORNO AD UN PASSATO BUIO"
Doccia fredda per il Coordinamento Lgbte di Treviso, attivo nel capoluogo della Marca ormai da sei anni. “Il recesso dalla Rete Re.A.Dy rappresenta per noi un passo indietro rispetto alle politiche di inclusione che l’Amministrazione Comunale ha potenzialità di attivare all’interno del territorio di competenza - afferma la presidente Francesca Tacca – non vorremmo fosse un primo segnale di esclusione che ci riporta a un tempo buio, quando la nostra città si distingueva per invettive e intolleranza nei confronti dei trevigiani lgbt”.
“Per noi l’adesione alla Re.A.Dy ha rappresentato un passo avanti, un segnale di attenzione verso la coesione sociale della comunità trevigiana e un potenziale strumento nelle mani del Comune per attuare politiche antidiscriminatorie – continua Tacca –. La posizione assunta dalla Giunta Comunale nel recedere alla rete ci rattrista non poco, in quanto in questi anni non ha rappresentato un ostacolo per il Comune nel promuovere politiche indirizzate alla famiglia, né un aggravio di spesa per le casse municipali. Anzi – sottolinea la Tacca – avrebbe dovuto essere maggiormente utilizzata per porre in essere iniziative concrete attingendo dalle buone pratiche che con essa vengono promosse”.
“Non si può infatti sottovalutare il fenomeno del bullismo di stampo omofobico nelle nostre scuole – aggiunge Tacca – tantomeno la necessità di ribadire che nella diversità delle istanze siamo tutti trevigiani, da tutelare, senza distinzione di orientamento sessuale. E per far questo è bene operare nel diffondere la cultura dell’inclusione, proprio al fine di prevenire atti di discriminazione e violenza”.
“Sicuri di poter avviare un confronto puntuale e diretto con l’Amministrazione Comunale – conclude la Tacca -, siamo in attesa di un incontro già richiesto al Sindaco che ci dia l’opportunità di illustrare le nostre iniziative e le progettualità in programma. Come trevigiani abbiamo molto da offrire alla nostra città”.