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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/254: IN MESSICO IL RIENTRO IN CAMPO DI FRANCESCO MOLINARI
Il torinese chiude 17° nel torneo vinto da Dustin Johnson
Giunge intanto notizia che la Pga of America, cui brucia ancora la pesante sconfitta subita a Parigi per opera di uno straordinario Francesco Molinari, ha ufficializzato la nomina di Steve Stricker a Capitano statunitense della Ryder Cup 2020, ultima edizione prima di quella che si giocherà in Italia al Marco Simone. Quella del capitano europeo, Padraig Harrington, era già stata decisa un mese fa.
E ora seguiamo il torneo. Sul par 71 di Chapultepec è il nordirlandese Rory McIlroy ad assumere il comando nel primo giro: sfodera la spada subito alla prima buca. Parte infatti con un eagle, prosegue con otto birdie, e fa un solo bogey, finisce la giornata a meno 8. Bello score anche per lo statunitense Dustin Johnson, secondo, che realizza 7 birdie senza bogey. Francesco Molinari rispetta il par del Campo, alla pari di Tiger Woods, col quale da qualche tempo cerca di confrontarsi. A loro si accosta Rickie Fowler, a formare un trio in 25esima posizione. Francesco è partito con due birdie, rallentando poi un po’, ha tuttavia spazio per recuperare. Un boccone amaro, duro da digerire, è quello riservato a Phil Mickelson, difensore del titolo: otto bogey e un doppio bogey, due soli birdie, non è già più nella possibilità di intravedere il podio.
Ricca di emozioni la seconda giornata a Città del Messico: Molinari e Woods riprendono vigoria. Il torinese mostra la sua classe non facendo pressoché errori, recupera 12 posizioni, il californiano suscita i battimani per l’uscita dal bunker alla nove, mettendo la palla a due passi dall’asta. È penalizzato di un colpo Rickie Fowler vittima di un droppaggio errato rispetto alle nuove Regole, si riprende Phil Mickelson che fa la miglior performance di giornata. Ad assumere il comando provvisorio della classifica è Johnson, Rory McIlroy è secondo.
Il terzo round si rivela altrettanto interessante, Dustin Johnson si manifesta un purosangue: Alla buca quattro il suo driver vola 367 metri, mette la palla a un metro dalla bandiera, putt, eagle; poi soffre per disastri alla buca dieci (il drive vola nel bosco, per due volte cerca di uscire, ma la palla colpisce gli alberi e poi le sue gambe). Nonostante ciò, riesce a chiudere il giro con un parziale di -5. Con un eagle, cinque birdie e un doppio bogey fissa il 66, per il decimo giro consecutivo sotto i 70 colpi, ora è 16 sotto par. Mette una seria ipoteca sul titolo, portando a quattro colpi il vantaggio su Rory McIlroy, altrettanto forte giocatore. Emerge chiaramente che la lotta di domani sarà tra loro due. Sono molti i curiosi di come andrà a finire. La terza posizione la conquista Sergio Garcia, con una bella rimonta. Il Big Cat (Tiger Woods), non ha avuto fortuna, doppio bogey alla 15 e alla 16 (sette putt), è nono, si mantiene comunque tra i top ten. Molinari, stesso punteggio di Xander Schauffele, rimane al 13° posto. Sulle prime nove buche scende di un colpo sotto par, poi firma il 70 (-1) mettendo a segno due birdie e due bogey nel rientro. Il Campione uscente Phil Mickelson, è 51esimo con 216 (+3).
Com’era prevedibile, è Dustin Johnson a trionfare, davanti appunto, a Rory McIlroy (-16). Il trentaquattrenne del South Carolina ha dominato la scena, con il suo (-21), per un totale di 263 colpi (64 67 66 66). È il suo sesto trionfo in un torneo del WGC, secondo solo a Tiger Woods che ne ha collezionati 18. Ancora non lo è, per poco, ma sta avvicinandosi a grandi passi a diventare il numero uno al mondo. Compresa l’assenza del mitico numero uno, nel torneo erano in lizza 48 tra i primi 50 campioni del mondo. Preso il comando nel secondo giro, Johnson ha proseguito con estrema sicurezza senza concedere chances agli avversari. È al 20° titolo in carriera, con questo successo è salito al secondo posto nel ranking mondiale, alle spalle di Justin Rose. Ha ricevuto un assegno di 1.745.000 dollari su un montepremi di 10.250.000.
Buonissima la 17esima posizione di Francesco Molinari che, rientrato dopo sei settimane, ha concluso il torneo al 17° posto a meno 6, portandosi addosso il profumo del “Champion Golfer of the Year” del 2018.
Paolo Pilla