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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/256: FRANCESCO MOLINARI CAMPIONE ALL'ARNOLD PALMER
Fantastico ultimo giro e vittoria del torinese
Non parte bene Francesco Molinari, tra i primi a scendere in campo: segna un doppio bogey alla buca 4, ma riequilibra lo score velocemente: alla 7 (par 3 - 200 mt alla bandiera) va direttamente a bersaglio dal tee. Realizza, infatti, una scenografica “buca in uno”, servendosi di un ferro 4. Torna a essere protagonista! Grandi battimani! Curiosamente, opera la stessa prodezza proprio in quella buca, anche D.A. Points, che però conclude 49°, in par. Nel rientro, Francesco scivola in un bogey alla 10, ma anche qui riprende subito in mano la situazione: infila quattro birdie di fila. Conclude il giro iniziale in 69 colpi (-3), e va a occupare le prime posizioni, ottavo posto, affiancato dal suo amico Tommy Fleetwood. Tra i migliori giocatori mondiali in campo, il torinese è stato il migliore. Non si sono infatti espressi al meglio delle loro possibilità gli altri cinque; Jason Day si è addirittura ritirato. È la seconda volta che Francesco fa “hole in one” sul PGA Tour; la prima gli riuscì nel 2015 alla buca 16 del TPC Scottsdale in Arizona, nel corso del Phoenix Open.
Al comando con 65 (-7) è lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, che realizza otto birdie. È per la prima volta in vetta dopo un giro, in un torneo del circuito. Lo seguono con 67 Keegan Bradley e con 68 Phil Mickelson, che da sei anni non disputava la gara.
Nella seconda giornata si portano al vertice con -9, Keegan Bradley e Tommy Fleetwood che realizza addirittura due eagle. Ma Francesco Molinari è ancora protagonista. Oggi, partito dalla buca 10, guadagna un colpo sul par con un birdie, poi nel rientro fissa il 70 (-2) con tre birdie e due bogey, e dall’ottavo si porta al terzo posto. In sette apparizioni al Bay Hill, non è mai uscito al taglio. Sono tanti i giocatori di spessore che escono al taglio caduto a +2 (Ernie Els, Phil Mickelson, Brooks Koepka…), ne rimangono in gara 70. Rafa Cabrera Bello, leader dopo un turno è in nona posizione con Bubba Watson e Patrick Reed. A metà classifica c’è il campione uscente Rory McIlroy, Justin Rose sale dalla 33 ª alla 17ª posizione. Se vorrà tornare numero uno mondiale, dovrà terminare tra i primi sette.
Terzo round - Francesco Molinari dopo due eccellenti primi giri perde terreno, da 3° è 17°, L’azzurro si allontana di due colpi sulle prime nove buche (due bogey), poi ne recupera uno nel rientro con un birdie per il 73 (+1). Paga la mancanza di precisione complessiva che gli ha imposto impegnativi recuperi. La distanza dal leader non è tuttavia incolmabile, rimane possibile una ripresa. Io sono fiducioso. Matthew Fitzpatrick è il nuovo leader: Il 24enne inglese di Sheffield, con cinque titoli nell’Europeo senza essere membro del PGA Tour, ha girato in 67 colpi (-5), con cinque birdie senza bogey, e si trova per la seconda volta leader nel circuito. Passa a condurre, superando di un colpo Rory McIlroy che difende il titolo. Naufragano le speranze di Justin Rose di tornare nuovamente numero uno mondiale: con un 77 (+5) precipita al 59° posto. La volata finale di domani per il titolo sarà piuttosto combattuta, perché sono tanti i giocatori in corsa.
Grande, grandioso, Molinari, me lo sentivo, ancora una fantastica impresa, è suo l’Arnold Palmer. Uno straordinario giro finale, miglior score parziale in assoluto del torneo, Francesco rimonta dalla 17ª posizione. Con un parziale di 64 (8 birdie), vince il prestigioso Arnold Palmer Invitational, (69 70 73 64), 12 sotto par. Firma il suo secondo titolo sul circuito, dopo il Quicken Loans National (2018), superando l’inglese Matthew Fitzpatrick, secondo con 278 (-10), il suo amico Tommy Fleetwood, lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e il coreano Sungjae Im, terzi con 279 (-9). È l’ottava vittoria in carriera del 36enne torinese nel cui palmares figurano un major (Open Championship, 2018), i due titoli citati, e cinque successi sull’European Tour.
“Non ci son state particolari strategie - ha detto Molinari al termine - o piani di gioco. Ieri mi sono reso conto che i green sarebbero diventati duri e veloci e che ci sarebbe voluto un putter caldo come quello che ho avuto io oggi. Ieri avevo accusato delle difficoltà, ma ero comunque riuscito a darmi delle opportunità e a non rimanere troppo indietro, ma mai avrei pensato di poter effettuare un giro simile. No, non sono in grado di indicare qualche parte del mio gioco che mi dia la possibilità di poter ottenere score così bassi: credo sia solo il frutto del gran lavoro fatto in inverno, sia sull’aspetto tecnico, che su quello mentale”.
Nato a Torino l’8 novembre 1982, Francesco Molinari cresce in una famiglia di golfisti; inizia il gioco a 8 anni insieme al fratello Edoardo, al Circolo Golf Torino. Nel 2004 partecipa alla Qualifying School dell’European Tour, prende la ‘carta’ per il circuito maggiore, e passa al professionismo. Nel 2018 compie imprese eccezionali: vince il prestigioso BMW PGA Championship nell’European Tour, diviene il primo italiano a imporsi in un major. Questo lo porta a eguagliare Costantino Rocca, il mito del Golf italiano. A luglio, con il successo nel PGA Tour (Quicken Loans National), lo sorpassa. È il mattatore alla Ryder Cup di Parigi, a lui va ascritto il merito della vittoria. A fine stagione si laurea miglior giocatore dell’European Tour per essere il primo italiano a imporsi nella Race To Dubai, ottiene la massima onorificenza sportiva italiana, il “Collare d’Oro” del CONI, e il premio della BBC come “World Sport Star of the Year 2018”. Per concludere, non poteva iniziare meglio il 2019, imponendosi nell’Arnold Palmer Invitational sul PGA Tour.
Paolo Pilla