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LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

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Sabato la cerimonia ufficiale di chiusura del cantiere

VILLA EMO, ECCO LA SCALINATA RIMESSA A NUOVO

Restaurata gratis dagli artigiani Cna con materiali originali


VEDELAGO - Sabato verrà ufficialmente riconsegnata, ma è già tornata all'originale splendore la scalinata di Villa Emo, restaurata dagli artigiani della Cna.
Dopodomani, alle 11.30, la cerimonia ufficiale di chiusura del cantiere dell’intervento conservativo nell’ambito del progetto di formazione pratica-teorica “Avviamento al restauro degli edifici di interesse storico artistico e monumentale”. I lavori erano iniziati il 12 gennaio scorso e solo il maltempo ha costretto a sforare rispetto al termine previsto inizialmente di fine maggio.

IL RESTAURO DI PARTE DELLA SCALINATA

Sono stati restaurati gli intonaci delle spallette laterali e i sovrastanti elementi lapidei della scalinata della villa palladiana, già proprietà del Credito Trevigiano e di recente acquisita dal magnate francese della finanza Vincent Gombault. Le spallette della scalinata erano state fino a qualche tempo fa ricoperte da un glicine che aveva rovinato gli intonaci, in seguito fatto rimuovere su richiesta della Sovrintendenza.
Per procedere al restauro, approvato dalla Sovrintendenza ai beni monumentali, era stato effettuato uno studio scientifico sui materiali che ha permesso di ricostruire le ricette degli impasti e degli intonaci che il Palladio utilizzò nel ’500 su Villa Emo. Le 44 ore del cantiere hanno consentito di eliminare i materiali che non erano compatibili, come il cemento utilizzato in uno degli ultimi restauri, e di sostituirli con materiali compatibili. È stata fatta quindi una pulitura delle copertine di pietra che ricoprono il muro con l’eliminazione dei biodeteriogeni (alghe, muschi e licheni) utilizzando materiali di pulitura e protezione idonei ai lapidei presenti, il rosso di Verona e la scaglia rossa.
«Non ci sono state grandi sorprese rispetto a quanto previsto - racconta il professor Pietro Rosanò, chimico, direttore scientifico del progetto e docente - eccetto l’intonaco cementizio durissimo da rimuovere che ha richiesto più tempo del previsto. Il cemento è un materiale pericolosissimo per gli edifici storici. Rimossolo, abbiamo realizzato due strati: un fondo di grassello di calce e cocciopesto e la finitura di intonachino chiaro fatto con la stessa ricetta dell’intonachino originale della facciata della villa. Le copertine di pietra che ricoprono il muro sono state pulite e stuccate nelle parti sollevate. Su tutto applicheremo un protettivo silossanico invisibile, traspirante e idrorepellente».

NUOVE COMPETENZE PER LE IMPRESE ARTIGIANE DELL’EDILIZIA

Imparare a restaurare edifici storici e monumentali è un plus importante per un’impresa edile. Per questo CNA ha promosso e realizzato questo progetto formativo insieme a Edilcassa Veneto, che ha finanziato l’intero percorso, e a Cosvem, con la collaborazione del Credito Trevigiano e della Fondazione Villa Emo onlus. L’obiettivo era far acquisire competenze specifiche alle ditte artigiane del settore edile per intervenire su edifici del valore di Villa Emo, sottoposti a vincolo della Sovrintendenza. Gli artigiani “scolari”, fior fior di professionisti del loro settore, hanno eseguito il restauro a titolo gratuito.
«I corsisti sono stati eroici, mi hanno commosso per la loro voglia di fare, professionalità e disponibilità – aggiunge Rosanò -. Sono trent’anni che lavoro con il mondo artigiano ma riesce sempre a stupirmi per la padronanza con cui usa le mani e la qualità del lavoro. Per il valore che ha è una categoria di persone non adeguatamente valorizzata nel nostro Paese».
«Nel nostro territorio una parte non indifferente del patrimonio edilizio è storico e perciò sotto posto a vincolo paesaggistico e ambientale – afferma Giuliano Chies, responsabile sindacale di CNA territoriale di Treviso -. Con questo progetto CNA ha voluto dare un’opportunità alle imprese di incrementare le proprie competenze sia in termini di metodo che di tecniche e di materiali per gli interventi su queste tipologie di immobili. Il programma è stato di successo, anche sul piano relazionale non solo tecnico e professionale».
Un ruolo importante ce l’ha avuto il Cosvem, consorzio che opera sul territorio dal 1985 e che attualmente associa 87 ditte artigiane che operano nell’ambito del restauro, del restauro monumentale, delle manutenzioni e delle costruzioni. Il Consorzio ha messo a disposizione gratuitamente l’allestimento e l’organizzazione del cantiere.

IL FUTURO DI VILLA EMO

Un commento sul passaggio di proprietà della storica villa palladiana di Fanzolo dal Credito Trevigiano a un privato d’Oltralpe lo rilascia Alfonso Lorenzetto, presidente di CNA territoriale Treviso: «Villa Emo - afferma - è un complesso di estremo valore architettonico e monumentale, che testimonia un periodo della storia e dell’arte della nostra Marca Trevigiana e del nostro Paese, pertanto tutto ciò che porterà a valorizzarla e rilanciarla, oltre quanto fatto in questo anni, è positivo. Il nostro auspicio è che la nuova proprietà sappia coinvolgere il territorio, le sue rappresentanze sociali e forze sociali, nel progetto di rilancio».
(Tutte le foto sono di Arcangelo Piai)