Questo sito usa i cookies per offrirti una migliore esperienza di navigazione.  Conferma Privacy Policy
Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

Invia Invia a un amico | Stampa Stampa notizia |  


 

Veneto Agricoltura rileva una controtendenza sul dato nazionale

IN UN DECENNIO LE SUPERFICI A VIGNETO CRESCIUTE DI UN TERZO IN VENETO

Il Glera- Prosecco quasi triplicato rispetto al 2009


VENEZIA - Nell’ultimo decennio la superficie del vigneto in Veneto ha avuto un incremento di oltre un terzo, raggiungendo nel 2018 (ultimi dati disponibili) i 94.414 ettari. Si tratta di una crescita decennale costante dovuta per lo più alla spinta delle varietà Glera-Prosecco (la cui superfici sono aumentate del 167%) e Pinot Grigio (+132,6%). Un andamento in controtendenza rispetto al trend nazionale, che nel periodo segna un calo pari all’8,7%. Relativamente alla vendemmia 2019, sicuramente di buona qualità, si stima una produzione di uva di 12,9 milioni di quintali, in flessione (13,2%) rispetto all’abbondantissima raccolta del 2018.
I dati consuntivi dell’ultima vendemmia e dell’export di vino veneto saranno forniti il prossimo 9 gennaio in occasione dell’ormai storico convengo di Veneto Agricoltura, Regione e Avepa di Lonigo (VI), terzo ed ultimo incontro del Trittico vitivinicolo veneto 2019.
Il Report di Veneto Agricoltura indica che nel 2019 la produzione stimata di vino veneto è di 11,3 milioni di ettolitri, con una riduzione di 2,1 milioni di ettolitri. Il prezzo medio alla produzione per le uve di 0,58 euro/kg, con la provincia di Treviso che continua a mantenere la leadership regionale con una quotazione di 0,69 euro/kg.
In linea con le esportazioni italiane del settore, il dato complessivo di crescita dell’export di vino veneto si sta mantenendo costante negli anni, raggiungendo nel 2018 i 2,22 miliardi di euro di incassi e segnando un +4,3% rispetto all’anno precedente. Di contro, i quantitativi sono diminuiti nell’ultimo anno (-5,1%), quindi a tenere su il fatturato sono stati i prezzi di vendita, con quello medio totale che è arrivato a 3,27 euro/l, con un rialzo annuo del +9,8%. Nel 2019 le esportazioni di vino italiano stanno crescendo ancora (+3,8 nei primi tre mesi), e ancor più quello veneto (+4,7%). Sui mercati esteri si stanno comportando bene i vini fermi in bottiglia, che rappresentano da anni l’ariete delle transazioni vinicole venete all’estero, con 1,22 miliardi di euro fatturati nel 2018 e un relativo rialzo annuo del +2,1%, ai quali si associa poi un +4,3% dei prezzi medi di vendita. Punta di diamante dei vini veneti esportati è senza dubbio il Prosecco e i vini spumanti in genere, che presentano aumenti generalizzati delle transazioni.
Infine, uno sguardo ai mercati di sbocco, che per i vini veneti sono principalmente quelli degli Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Visto chi guida la graduatoria, è inevitabile non pensare alle possibili conseguenze derivanti dall’applicazione dei dazi americani (anche se per ora il vino italiano non è nella black list USA) e la Brexit. Per limitare eventuali danni, a tutela dei nostri imprenditori vitivinicoli, potrebbe essere utile un’ulteriore diversificazione delle destinazioni commerciali dei vini veneti.