VITTORIO VENETO - Risultava nullatenente, ma poteva contare su ingenti quantità di denaro, quote di società, immobili. E la sua azienda non versava all’Erario le ritenute applicate nelle buste paga dei dipendenti. A conclusione di un’articolata indagine patrimoniale a contrasto dell’evasione e delle frodi fiscali, la Guardia di Finanzia di Vittorio Veneto ha posto sotto sequestro sette fabbricati, tre terreni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 740.000, nei confronti di un imprenditore vittoriese, amministratore unico nonché legale rappresentante di una società operante nel settore metalmeccanico. Il giudice delle indagini preliminari ha concesso il sequestro preventivo, per un importo equivalente alla somma evasa, di beni mobili registrati, immobili, denaro, titoli e quote societarie nella disponibilità dell’indagato. Le accurate indagini patrimoniali svolte dai Finanzieri hanno dimostrato, infatti, che il soggetto aveva trasferito solo formalmente le proprietà immobiliari ad un prestanome, e che i canoni delle locazioni venivano sistematicamente accreditati sui conti correnti di un’agenzia d’affari compiacente che, a sua volta, glieli girava.
L’operazione - spiegano dal Comando Provinciale - dà conto di quale sia, anche in questo periodo di emergenza, l’impegno della Guardia di Finanza di Treviso nella lotta alle più gravi frodi fiscali e nel concreto recupero delle somme illecitamente sottratte all’Erario, attraverso misure di aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate dagli evasori.