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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Made in Treviso nel 2020 ha registrato un export di 767 milioni verso l’UK

BREXIT: A RISCHIO LA LEADERSHIP DI TREVISO NELLE ESPORTAZIONI

Confartigianato mette in guardia sulle conseguenze delle più stringenti regole doganali


TREVISO - Tempi dilatati e code per operazioni doganali, nuove norme sull’origine, burocrazia e costi extra più o meno nascosti. La Brexit mette a rischio l’export della Marca Trevigiana, un mercato che nel 2020 ha superato i 767 milioni di euro. È la migliore performance in Veneto e l’undicesima in Italia.
Da circa un mese la Manica è più stretta per l’import della UE dalla Gran Bretagna a causa delle nuove procedure burocratiche.
E da aprile, quando scatteranno i controlli anche per l'import, la situazione potrebbe peggiorare anche per l’export made in Veneto, mettendo in pericolo una bella fetta degli oltre 2.9 miliardi di euro esportati nell’anno della pandemia e soprattutto i 2.350 milioni di euro di saldo commerciale positivo che la nostra Regione vanta nei confronti dell’Inghilterra pari al 1,6% del PIL veneto. Quasi il doppio di quanto vale lo stesso saldo a livello Italia pari allo 0,9% del PIL.
«La situazione è preoccupante su più fronti», mette in guardia Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «da quello logistico, con l’eurotunnel che viaggia a rilento e il sistema doganale inglese che sta soffrendo sotto il carico del nuovo lavoro, a quello informatico, con il disallineamento tra sistemi Ue e Uk. A questo si aggiungono nuovi costi più o meno occulti del sistema di sdoganamento, fino allo spettro del cambio di formula sugli accordi di gestione del trasporto e delle pratiche doganali con nuovi oneri a carico delle imprese. Il nodo è proprio nei trasporti dato che l’88,3% delle merci italiane verso l’UK viaggiano su gomma. Vanno individuate procedure più snelle».
La partita è strategica per la provincia di Treviso che guida l’export veneto verso il Regno Unito. I dati consolidati da gennaio a settembre 2020 confermano questa leadership: oltre 575 milioni di euro di export con saldo commerciale che supera i 520 milioni di euro. Nessun’altra provincia ha fatto meglio in Veneto. La proiezione su tutto il 2020 conferma questo trend positivo, con un saldo commerciale fissato a 694 milioni di euro.
Un mercato che però ora rischia una preoccupante contrazione, che andrebbe ad aggiungersi alle difficoltà della pandemia. «Non dimentichiamo», ammonisce il presidente Sartor, «che sulla competitività delle nostre imprese influisce anche l’apprezzamento dell’euro sulla sterlina registrato nel corso del 2020, +23% a gennaio 2021 sul valore alla date del referendum inglese del 2015».
Purtroppo, il Covid-19 ha lasciato un segno pesante anche sull’export verso il Regno Unito. Nel 2020 le esportazioni venete sono diminuite del -21%, quasi il doppio rispetto al calo italiano (-11,9%) per un calo di 760 milioni di euro, performance peggiore rispetto al -11,2% delle vendite regionali verso tutti i paesi extra UE.
In chiave settoriale, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, la maggior parte dei settori registra valori in contrazione rispetto ai primi nove mesi del 2019.