Tommaso Razzolini, consigliere regionale, membro della III Commissione permanente dell’Assemblea legislativa veneta, con deleghe su agricoltura, foreste e politiche per la montagna.

Entra questo lunedì ufficialmente in vigore la modifica alla Direttiva Habitat dell’Unione Europea che prevede l’abbassamento dello status di protezione del lupo, una decisione attesa da molte realtà territoriali e sostenuta con forza da Fratelli d’Italia e dal gruppo europeo ECR.
A darne notizia è il consigliere regionale Tommaso Razzolini, membro della III Commissione permanente dell’Assemblea legislativa veneta, con deleghe su agricoltura, foreste e politiche per la montagna. “Esattamente venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, oggi la modifica è entrata in vigore – ha dichiarato –.
Ora l’iter prevede il recepimento a livello nazionale e, solo dopo, le Regioni avranno a disposizione tutti gli strumenti giuridici per intervenire in modo concreto”.
Il cambiamento segna una svolta nella gestione della fauna selvatica in Italia, con particolare riferimento agli esemplari considerati problematici per l’allevamento e la sicurezza nei territori montani e rurali.
Il percorso, secondo Razzolini, è frutto di un lungo lavoro a Bruxelles: “L’UE ha approvato il declassamento della specie al termine di un iter complesso, per l’Italia sarà ora necessario modificare la legge n. 157 del 1992, che regola la protezione della fauna selvatica”.
Il consigliere sottolinea come, una volta recepita la modifica a livello nazionale, le Regioni potranno dotarsi di piani di gestione più efficaci e tempestivi.
“Sebbene ogni Stato membro abbia diciotto mesi per recepire la nuova direttiva, nel caso italiano i tempi saranno più brevi, grazie alla forte attenzione del Governo Meloni su questo tema”, aggiunge.
Il dibattito sulla gestione del lupo in Italia è acceso da anni: da un lato le esigenze di tutela ambientale, dall’altro le richieste di intervento da parte di allevatori e residenti delle zone montane, spesso colpiti da attacchi ai capi di bestiame.
“Con questo passaggio normativo – conclude Razzolini – ci stiamo avvicinando a una soluzione che possa finalmente garantire equilibrio tra conservazione e sicurezza nei territori”.