
Coldiretti lancia l’allarme: “Con questa manovra, si compromette la sicurezza alimentare e si penalizzano milioni di imprese”, la protesta parte da Roma e coinvolge anche Vicenza.
Vicenza, 21 luglio 2025 – L’agricoltura europea e italiana è sotto attacco.
A denunciarlo è Coldiretti, che nella sua assemblea nazionale tenutasi al Teatro Eliseo di Roma ha puntato il dito contro la proposta di bilancio 2028-2034 avanzata dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.
Una manovra che prevede un taglio drastico dei fondi della Politica Agricola Comune (Pac), mettendo a rischio l’intero comparto agroalimentare.
“Si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori e della dignità dei produttori”, ha dichiarato il segretario generale Vincenzo Gesmundo.
Coldiretti stima che saranno oltre 770mila le aziende agricole italiane colpite dalla riforma, con gravi ricadute su sicurezza alimentare, innovazione, sostenibilità e occupazione.
Il nuovo piano prevede infatti di ridurre del 20% i fondi della Pac, facendo scendere la loro incidenza sul bilancio Ue dal 30-35% al 14%.
Un colpo pesantissimo, soprattutto considerando che il 70% degli europei riconosce alla Pac il merito di garantire cibo sicuro e di qualità (dati Eurobarometro).
Coldiretti Vicenza si unisce alla protesta.
Anche a livello locale si alzano voci preoccupate. Il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, parla di una scelta “miope e pericolosa” da parte della presidente Von der Leyen: “Togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo è un rischio per la sicurezza alimentare e per la pace in Europa; in un momento in cui la Cina e gli Stati Uniti investono ognuno 1.400 miliardi nel comparto agricolo, l’Europa taglia, passando da 386 a 302 miliardi, è inaccettabile“.
L’Italia, ricorda Guderzo, ha un settore agricolo che vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone. “Non possiamo rassegnarci – conclude – e continueremo a mobilitarci, abbiamo già pronte delle proposte concrete per semplificare la vita degli agricoltori e ridurre il peso di una burocrazia ormai insostenibile”.
Il rischio concreto è che, con meno agricoltura, crescano le importazioni e i prezzi dei prodotti alimentari, aumentando la dipendenza dai mercati esteri e rendendo più instabile l’intero sistema agroalimentare europeo.
La battaglia è appena iniziata, e Coldiretti promette: “Abbiamo due anni per cambiare rotta, e lo faremo, senza se e senza ma”.

