Guerrini Silvestrini e Annarita Secchi di Nursing Up

Cresce la preoccupazione per le condizioni di lavoro nel reparto di Ostetricia dell’ospedale di Treviso, trasferito da tempo all’interno della Cittadella della Salute.
Nonostante l’incremento delle attività cliniche e assistenziali, l’organico non è stato potenziato in modo adeguato, creando una situazione di forte disagio tra le ostetriche.
A lanciare l’allarme è il sindacato Nursing Up, che chiede interventi immediati e strutturati da parte della direzione dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.
Venerdì scorso, il reparto è andato in piena emergenza: letti al completo, personale ridotto e nessuna risposta alla richiesta di supporto rivolta alla direzione medica. «Le criticità sono ormai all’ordine del giorno», denuncia Annarita Secchi, referente provinciale Nursing Up.
Il malessere delle lavoratrici è noto da tempo, tanto che nei mesi scorsi 38 ostetriche hanno inviato una lettera alla Regione e segnalato ripetutamente la situazione all’azienda sanitaria, anche attraverso il sistema interno Segnal-Net.
Nel recente confronto tra ostetriche e vertici dell’Ulss 2, l’azienda ha promesso l’assunzione immediata di un’ostetrica e l’attivazione della richiesta regionale per l’inserimento di altre due unità, necessarie a coprire assenze e dimissioni in arrivo.
Come misura provvisoria, è stato previsto anche un pacchetto di ore da parte di ostetriche provenienti da altri ospedali.
Tuttavia, per Nursing Up le soluzioni tampone non bastano più «La turnistica è stabilmente sotto organico e anche il pronto soccorso ginecologico è in forte sofferenza, serve un intervento definitivo», ribadisce Secchi.
A preoccupare è anche il quadro generale della riorganizzazione: il nuovo assetto del reparto – che ora dispone di 10 sale parto rispetto alle precedenti 4 – non è stato accompagnato da un congruo aumento del personale ostetrico e di supporto, mettendo a rischio la sicurezza di mamme, neonati e operatori.
Anche l’utenza sta iniziando a percepire le difficoltà.
Nei questionari PREMsH, molte pazienti elogiano la professionalità delle ostetriche ma segnalano il sottodimensionamento dell’organico e il carico eccessivo di lavoro.
Infine, il futuro del reparto è reso ancora più incerto da due notizie recenti: le dimissioni del primario di Ginecologia e Ostetricia e il pensionamento della coordinatrice, che aprono una delicata fase di transizione.
«Serve un cambio di passo immediato», conclude Guerrino Silvestrini, segretario regionale Nursing Up Veneto. «La Cittadella della Salute è un hub ospedaliero di riferimento, con circa 2.500 parti l’anno, anche ad alto rischio, non possiamo permettere che un reparto così delicato vada avanti in condizioni di emergenza cronica».