
Si è conclusa questa domenica, la fase sperimentale 2025 del contributo di accesso alla Città antica di Venezia.
Introdotta per la prima volta nel 2024, la misura è stata applicata quest’anno per 54 giornate – tra aprile e luglio – dalle 8.30 alle 16, con un bilancio che supera i 720.000 ingressi giornalieri paganti e un incasso di circa 5,4 milioni di euro.
Rispetto alla precedente edizione, che contava 29 giornate e 485.000 paganti, il 2025 ha visto quasi il doppio delle giornate attive.

Le novità hanno incluso l’estensione anche ai venerdì e un sistema tariffario aggiornato: 5 euro per chi prenotava con almeno quattro giorni di anticipo, 10 euro per chi lo faceva nei tre giorni precedenti.
Il sistema, gestito tecnologicamente da Venis Spa, ha retto l’alto numero di accessi grazie a una piattaforma multilingua, mentre sul campo sono stati impiegati circa 140 operatori al giorno tra steward, verificatori e agenti della Polizia Locale.
In totale, sono stati effettuati oltre 445.000 controlli sui QR-code e sono stati emessi circa 2.500 verbali, tra sanzioni e richieste di integrazioni.

“Siamo soddisfatti – ha affermato l’assessore al Bilancio Michele Zuin – Il sistema ha funzionato e ha dimostrato che è possibile regolare i flussi turistici giornalieri senza penalizzare l’accessibilità; non si tratta di fare cassa, ma di restituire valore alla città: i fondi raccolti, al netto dei costi, andranno a favore dei residenti, anche per mantenere la riduzione della TARI”.
Sulla stessa linea anche l’assessore al Turismo Simone Venturini, che ha sottolineato come ora si apra la fase analitica: “I dati saranno incrociati con quelli delle banche dati comunali, regionali e nazionali per valutare l’impatto del contributo; l’obiettivo è migliorare ancora, anche sul piano della comunicazione e dei controlli”.
I risultati dettagliati saranno pubblicati nei prossimi giorni e analizzati dal CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, in collaborazione con gli uffici comunali.

