
L’emerito docente dell’Università di Gerusalemme, Prof. Sergio Della Pergola commenta il comunicato congiunto di Gherush92, Comitato per i Diritti Umani e dell’Associazione NES, “Noi Ebrei Socialisti”, sulla definizione di Israele come “Super Sparta”.
Come al solito, l’ultima notizia del nostro giornale radio è dedicata ad un approfondimento.
È la volta di un argomento delicatissimo di stretta attualità e di grande, grandissima importanza per tutti noi.
Il Comitato per i Diritti Umani Gherush92 e l’Associazione Nes, “Noi Ebrei Socialisti”, si dichiarano contro la retorica della “Super Sparta”. In una loro puntuale comunicazione tengono a dichiarare «Noi ebrei socialisti rifiutiamo con forza l’immagine di Israele come “Super Sparta” avanzata dal primo ministro Netanyahu. L’ebraismo non è né Atene né Sparta, non nasce dall’esaltazione della forza militare, ma da una tradizione che mette al centro la vita, la giustizia e la solidarietà. Ridurre la nostra identità ad una retorica guerresca significa svuotarla del suo significato più profondo e consegnarla ad un destino di assedio permanente. Parlare di assedio dei social media o descrivere le minoranze musulmane in Europa come un pericolo collettivo non rafforza Israele, lo indebolisce, dividendo i popoli ed alimentando diffidenza e conflitto. Al contrario, – continuano nel loro comunicato il Comitato per i Diritti Umani Gherush92 e l’Associazione Nes, “Noi Ebrei Socialisti”, – si produce isolamento politico, erosione democratica e una spirale di guerra senza fine. E questa retorica di guerra fornisce ulteriori spazi all’antisemitismo.»
E appunto su questo delicato argomento per Gherush92 e Nes, interviene l’autorevole e merito docente dell’Università di Gerusalemme, il Professor Sergio della Pergola.
“Viviamo in un periodo molto difficile in cui da un lato le notizie anche sul difficile conflitto nel Medio Oriente sono spesso molto inesatte e a volte anche molto manipolate.
Quindi l’opinione pubblica si trova di fronte a un quadro che disorienta più che informare.
D’altra parte, purtroppo devo notare, nella mia lunga esperienza, raramente ho visto un degrado del dibattito su questioni che non sono semplici e sulle quali è legittimo avere più di un’opinione, ma in cui non si ascolta l’altro e si va avanti dogmaticamente anche sulla base di informazioni molto manipolate e molto erronee.

Il documento di Nes, “Noi Ebrei Socialisti” e di Gherush92, cerca di chiarire due cose.
Da un lato il tentativo di manifestamente delegittimare e demonizzare lo Stato d’Israele non ha nessuna ragione di essere e però purtroppo rivela degli antichi sottofondi di ostilità e di ignoranza e anche di antisemitismo che vengono alla luce in questi giorni molto tragici e difficili e anche senza avere nessuna relazione con quello che si sta combattendo a Gaza.
Non dimentichiamo che a Gaza si sta combattendo una battaglia dopo l’indicibile massacro del 7 ottobre del 2023 in cui gruppi terroristici hanno letteralmente terrorizzato e massacrato la popolazione civile al confine di Israele e Israele sta reagendo duramente.
L’importante è comunque sempre notare che in Israele esiste un dibattito interno, esiste una critica interna, al di là della difficoltà del momento militare, per cui ci sono dichiarazioni anche governative che una parte del pubblico democratico non condivide e lo fa apertamente.
Allora in questo documento che parla contro la retorica della “Super Sparta”, questo va un poco spiegato.
Il primo ministro Netanyahu ha notato l’isolamento di Israele che purtroppo è un fatto reale, molte decisioni anche sbagliate da parte dell’Unione Europea di interrompere i rapporti commerciali e accademici con Israele non hanno nessuna ragione di essere, ma possono creare un grave danno.
Netanyahu ha notato che Israele è isolata, lo ha notato tristemente e ha tirato fuori questa metafora di diventare una nuova Sparta.
Questa è una metafora sbagliata, perché Sparta è una civiltà che ha combattuto e ha vinto delle battaglie, ma poi è scomparsa dalla faccia della Terra.
Oggi Sparta è un museo archeologico nel Peloponneso, è una collinetta abbandonata nel sud della Grecia.
Ma Israele invece guarda al futuro, Israele è per la vita e non per la morte.
La battaglia di Sparta si è conclusa finalmente con la scomparsa della sua civiltà.
La battaglia di Israele è per durare e per portare avanti dei valori positivi che ripeto, sono di vita e non di morte.
Questa critica al discorso di Netanyahu su questo concetto di Sparta Israele è forte perché esiste un dibattito interno, al di là della forza militare, perché esiste una società civile democratica, una società che si esprime, che protesta contro la non restituzione degli ostaggi israeliani, che capisce anche la sofferenza dei palestinesi, che non si può minimizzare.
Quindi l’ebraismo ha il compito storico non di glorificare la forza, ma di riparare il mondo aprendo strade di pace e di giustizia.
Quindi noi dobbiamo cambiare rotta, dobbiamo passare dall’assedio alla riconciliazione, dalla guerra alla trattativa, dalla forza alla cultura e alla pace.
Questo è il messaggio che molti amici, me compreso, vogliono trasmettere e che è un messaggio che è basato fondamentalmente sulle fonti antiche della tradizione ebraica.
Speriamo veramente che questo messaggio possa essere recepito e che prossimamente si possa ritornare alla normale onesta convivenza dei popoli del Medio Oriente invece dell’orrendo conflitto a cui stiamo assistendo.
Da Gerusalemme il contributo del Professor Sergio della Pergola e merito docente della prestigiosa Università della capitale di Israele che ha autorevolmente commentato il documento diffuso dal Comitato per i Diritti Umani Gherush92 e dall’associazione Nes, “Noi Ebrei Socialisti”, contro la retorica della “Super Sparta”.

