
Ottavio Bottecchia, quel gran Campione di ciclismo nato a Colle Umberto nel 1894, amava l’altopiano del Cansiglio, lo raggiungeva spesso, si può dire che era di casa.

I ciclisti suoi estimatori vi si recano di frequente, per fare allenamento con la bicicletta. Lo stesso è per il golfista della piana, che ama tanto andarci d’estate, in particolare lo è per il gruppo Hickory Golf, a cui appartengo. Si va per trovare refrigerio, e poi il pensiero corre ai grandi golfisti del passato che non potevano contare su attrezzi supertecnologici, ed erano avvezzi a percorsi rispettosi della morfologia del terreno. Ebbene, questo è il Campo da Golf del Cansiglio: un tracciato naturale, nient’affatto spianato, che segue le asperità carsiche.

Situato tra Veneto e Friuli a un’altitudine di circa mille metri, il Golf Cansiglio è in un posto molto bello, attorniato da boschi di faggi che lasciano in basso gli aghiformi, privilegiando la parte alta, per il noto fenomeno dell’inversione termica che lo caratterizza.


Tutt’intorno, all’orizzonte, le cime rocciose danno al luogo il senso di protezione.

C’è stato domenica 14 settembre un incontro tra i ciclisti dell’Unione Culturale Ottavio Bottecchia, e alcuni componenti dell’Associazione Italia Hickory Golf, tra cui io, che mi onoro di farne parte. È stato quasi un gemellaggio, nell’amore per la natura. Siamo arrivati al Golf Cansiglio per primi, al loro arrivo è stata una festa di abbracci, di sorrisi, e l’appagamento di rispettive curiosità.

Da queste parti sono tutti molto affezionati al ricordo di Ottavio Bottecchia, primo Italiano a trionfare al Tour De France, 101 anni fa. Impossibile batterlo, “A vae mi”! e lo rivedevano al traguardo. Indossò la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa. Era nato povero a Colle Umberto, una vigorosa pedalata dal Pian Cansiglio, nel 1894. Visse da eroe, morì nel 1927 avvelenato dopo una tappa che qualcuno voleva destinata ad altri. Divenne un mito!
Il gemellaggio di Hickory Golf con questa associazione si rifà appunto al grande Ottavio: loro amano le gesta del Campione che dosava le forze usando i mezzi semplici in uso a quel tempo. E così anche gli associati Hickory amano trasferirsi mentalmente al gioco di un secolo fa, impiegando attrezzi d’epoca,

in quel Campo secondo per nascita nel Veneto. Ed emulare.
Pregni di questa atmosfera, ci siamo incamminati a far nostre le 9 buche.

Il tempo era stato gentile con noi, dopo i capricci dei giorni passati, una bellissima giornata; qualche momento un po’ freddina, ma con bel sole. Per quanto mi riguarda non ho giocato bene, ma erano con me tre gentiluomini: Elio Tisi, Giuseppe Nicolussi, e Daniele Moro, quest’ultimo attento caddie per l’intera squadra. Posso ben dire di aver passato una bellissima giornata.

Non c’erano grandi premi in palio, ma di sicuro ho avvertito il piacere di un percorso di Golf tra amici, tutta gente per bene, alcuni dei quali han dovuto far tanta strada per arrivare qui. È sufficiente pensare a quanto è lontano il Piemonte dal Veneto.

L’aria buona aveva favorito l’appetito, a kermesse conclusa ci siamo dedicati con voluttà al “pastin” in eccellente grigliata, fatto come lo sa preparare il mondo di Belluno, il migliore. Birra a go go, e un dolce di frutta “mai mangiato così buono!” Paolo Pilla
