
Accadde esattamente sessantadue anni fa: una frana gigantesca si staccò dal Monte Toc, riversandosi nel bacino del Vajont.
In pochi istanti l’onda cancellò case e paesi interi – da Casso a Longarone – causando quasi duemila vittime.
Quella tragedia resta una ferita profonda ma anche un simbolo di memoria collettiva che unisce comunità lontane, come l’Abruzzo.
Molti degli operai impegnati nella costruzione della diga provenivano da Lettomanoppello, noti come gli “acrobati delle dighe”, tra cui Antonio Nicolai, che perse la vita nei cantieri.

Tra i testimoni di quei giorni anche Vittorio Valentini, tenente degli Alpini di Francavilla al Mare, tra i primi soccorritori arrivati a Longarone la mattina del 10 ottobre 1963.
Il legame con l’Abruzzo si consolidò anche negli anni successivi: i processi per accertare le responsabilità del disastro si tennero infatti, per legittima suspicione, presso il Tribunale de L’Aquila, e nel 2011 fu firmato un patto d’amicizia tra il capoluogo abruzzese e Longarone.

La provincia di Teramo è legata al Vajont attraverso la figura del giudice istruttore Mario Fabbri, che negli anni Cinquanta prestò servizio nella Pretura di Nereto.

Nel 2005 Teramo ospitò una mostra fotografica dedicata al Vajont, durante il Festival del Cinema Naturalistico e Ambientale, alla presenza di rappresentanti istituzionali dei due Comuni.
Il rapporto si è ulteriormente rafforzato nel maggio 2025 con un nuovo patto d’amicizia tra Teramo e Longarone, grazie all’impegno del teramano Andrea Di Antonio, da anni promotore della memoria storica del Vajont.

Tra le sue iniziative figurano il volume “La notte più buia della valle” e il progetto multimediale “Voce del Vajont”, che raccoglie testimonianze e materiali d’archivio.
Nel settembre 2024, Di Antonio ha partecipato alla XIX edizione dei Percorsi della Memoria, portando la bandiera dell’Abruzzo e rinnovando un legame che, a sessantadue anni di distanza, continua a unire territori e persone nel segno del ricordo, della solidarietà e della responsabilità verso il futuro.

