RIFLESSIONE DEL SEGRETARIO DELLO SPI-CGIL DI TREVISO GIANCARLO CAVALLIN
Si sono riuniti i 61 componenti del nuovo direttivo del sindacato pensionati della Cgil.
Le vicende di questi ultimi mesi hanno cambiato radicalmente
alcuni fattori e altri hanno avuto una rapida accelerazione, creando problemi e
tensioni che ci devono costringere ad un¹attenta riflessione per trovare nuove
soluzioni. Siamo chiamati a rispondere non solo ai bisogni e ai diritti di chi
rappresentiamo, ma a tentare di recuperare i valori fondamentali che reggono
una società democratica, che riconosce il lavoro come valore, sa realizzare e
mantenere un sistema di protezioni sociali basato sulla solidarietà e i diritti
fondamentali, in grado di favorire la convivenza civile e valorizzare le
diversità .
Nella nostra ricca provincia, dove spesso c¹è la paura di perdere il benessere
che abbiamo conquistato, si evidenzia la maggior difficoltà ad affrontare molti
di questi temi. C¹è inoltre quello che è avvenuto nel nostro paese in questi
mesi di governo di ³destra²: l¹approvazione di leggi sul falso in bilancio,
l¹eliminazione della tassa di successione sui ricchi patrimoni, le rogatorie
internazionali, il rientro dei capitali portati illegalmente all¹estero, la
Tremonti bis a favore delle imprese, il lavoro nero, ecc., oltre alla
scelta di mettere in atto un attacco ai diritti dei lavoratori e al sistema
sociale del nostro paese. Sulle scelte che la Regione Veneto sta adottando, e
che prevedono l¹aumento delle tasse e la possibilità di introdurre dei ticket
sanitari ed altro, per coprire i buchi di bilancio che si sono creati in
particolare per la sanità , siamo fortemente preoccupati, perché non si è riusciti
a razionalizzare il sistema esistente con la chiusura di piccoli ospedali
esistenti ancora in diverse province venete. Le tre Ulss della provincia di
Treviso da anni hanno attuato questa razionalizzazione e, infatti, sono tra
quelle che nel Veneto hanno meno posti letto e dove e più bassa la domanda di
prestazioni specialistiche. Non è giusto che dopo aver ricevuto per anni minori
trasferimenti, i cittadini della nostra provincia siano ulteriormente
penalizzati con gli aumenti di tasse e costretti a subire dei tagli ai servizi
sanitari del nostro territorio.
Il rapporto unitario tra Cgil, Cisl e Uil in Provincia di Treviso, costruito in
anni di lavoro comune, sia a livello Confederale che tra i Pensionati ha
permesso di portare avanti delle esperienze generalizzate di negoziazione con
continuità da diversi anni, con Comuni, Ulss e Case di Riposo, che stanno
producendo risultati importanti. Siamo consapevoli delle questioni sulle quali
non siamo riusciti ad ottenere pienamente i risultati che ci eravamo preposti e
ora dobbiamo valorizzare pienamente l¹iniziativa che abbiamo portato avanti e
coinvolgere il più possibile i lavoratori e i pensionati sulle tematiche
riguardanti la tassazione locale, le scelte di spesa delle Amministrazioni
Locali, la presenza e la qualità dei servizi, le liste di attesa, la
partecipazione alla spesa per i servizi, la vivibilità del nostro territorio,
la qualità della vita.
Un ultimo pensiero: gli iscritti allo Spi-Cgil in provincia di Treviso sono più
di 42.000 e in questi ultimi anni sono ulteriormente aumentati: a tutti, ed
agli altri che verranno, sarà rivolto l¹impegno del sindacato pensionati
per i prossimi mesi. Un impegno nuovo, anzi innovativo e non solo a parole,
come abbiamo dimostrato già da questo congresso, inusuale fin dalla prima
giornata, con una tavola rotonda dove Paolo Feltrin ha fatto Œsul serio¹ le
pulci al sindacato e dove un ironico artista, David Riondino, ha detto senza
mezzi termini la sua su chi è contrario al Nuovo.
Giancarlo Cavallin
Segretario Spi Cgil Treviso