Il 65enne di Mogliano Veneto torna in aula per rispondere dei 9 mesi di latitanza
EVADE DAGLI ARRESTI DOMICILIARI: AL VIA IL PROCESSO A BATTAGGIA
Stava scontando gli ultimi mesi di condanna per l'omicidio Ciarelli
MOGLIANO VENETO – (gp) Al via il processo contro il “boss del pesce”. Un anno e mezzo dopo essere tornato in libertà, il 65enne Franco Battaggia è tornato da imputato in un'aula del palazzo di giustizia di Treviso per rispondere del reato di evasione dagli arresti domiciliari. Una vicenda giudiziaria nata il 27 luglio 2010 quando i carabinieri di Mogliano Veneto, effettuando un controllo notturno presso l'abitazione dell'uomo per verificare che stesse rispettando la misura restrittiva dell'obbligo di dimora dalle 22 alle 7 del mattino, non lo trovarono in casa. Battaggia stava infatti scontando gli ultimi mesi della condanna a 18 anni di carcere per l'omicidio del nomade Vincenzo Ciarelli (il cui cadavere venne trovato in una vasca di Forte Pepe a Tessera), e a novembre 2010 sarebbe tornato un uomo libero. All'inizio non si escludeva nemmeno che potesse addirittura essere fuggito all'estero. Dopo nove mesi di latitanza, il 9 maggio 2011 Battaggia era stato arrestato dai carabinieri di Noale, che lo avevano catturato al confine tra la provincia di Padova e quella di Venezia. Battaggia non era nuovo a fughe rocambolesche: in Svizzera riuscì a scappare dal cellulare della polizia che lo doveva portare in carcere, e a Guayaquil in Equador, dove si era rifugiato nei primi anni '90, era riuscito ad evadere dalla cella del carcere lasciata provvidenzialmente aperta da qualche secondino. L'ultima fuga, quella dalla sua abitazione di Mogliano Veneto, gli era costata il ritorno in galere al “Due Palazzi” di Padova per una detenzione di 88 giorni. Ora per quell'evasione è iniziato anche il processo, aggiornato al prossimo 2 novembre.