Interrogato Salvatore Valerio Crivello, ritenuto un sicario della 'ndrangheta
"SONO INNOCENTE, VORREI SOLO POTER TORNARE A LAVORARE"
Il 32enne ha riposto per oltre un'ora alle domande del gip Silvio Maras
TREVISO – (gp) Prima si è studiato le quasi 3 mila pagine dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Catanzaro, e poi nel corso dell'interrogatorio di garanzia per rogatoria ha risposto per oltre un'ora alle domande del gip Silvio Maras per difendersi dalle accuse di associazione mafiosa e di concorso in omicidio, tentato omicidio ed estorsione. “Con queste storie non c'entro nulla. Voglio solo chiarire la mia posizione e tornare a lavorare perchè sono io che mantengo i miei genitori”. Ricostruzioni chiare quelle 32enne Salvatore Valerio Crivello, accusato di essere un sicario della 'ndrangheta. La procura distrettuale antimafia di Catanzaro, che in tutt'Italia ha stretto le manette ai polsi di 63 persone, considera infatti Crivello una sorta di “cellula dormiente” della 'ndrangheta calabrese. Lui, sul finire degli anni '90, era scappato dalla Calabria, da Cosenza in particolare, per rifarsi una vita. Ma per gli inquirenti, nel periodo in cui viveva a Paola, sarebbe stato uno dei protagonisti di una sanguinosa faida tra clan che vedeva coinvolte le famiglie Ruà e Perna. L'uomo, una volta stabilitosi a Preganziol, ha vissuto con i genitori e ha lavorato all'IperLando, un ipermercato della zona da cui era stato però licenziato perchè trafugava e rivendeva a prezzo di favore i generi alimentari che lui stesso era incaricato di riporre sugli scaffali del market. Perso quel lavoro si era messo a insegnare autodifesa alle donne. Intercettazioni telefoniche e chiamate in correità da parte di diversi collaboratori di giusitizia, hanno fatto riemergere il suo passato. Ora le indagini continuano per capire il suo vero ruolo all'interno di quelle faide, sempre che ci sia effettivamente stato. Nel frattempo il suo legale, l'avvocato Stefania Bertoldi, ha presentato richiesta di modifica della misura di custodia cautelare, ma la decisione spetta al gip di Catanzaro quindi i tempi per uscire di galera, qualora ce ne fossero i presupposti, non sono comunque brevi.