La vice Da Ros: "Finora pochi andati via, ma il rischio c'è"
"NON FACCIAMO SCAPPARE GLI IMPRENDITORI"
Allarme del presidente di Unindustria sul rischio "fuga"
TREVISO - Il rischio fuga delle imprese trevigiane esiste. Soprattutto se il paese non saprà creare un contesto più favorevole, riguardo a burocrazia, incertezza normativa, pressione fiscale. Sempre più aziende guardano all'estero, anche a paesi vicini, come Austria, Slovenia, Serbia, dove il costo del lavoro non è molto più basso, ma l'efficienza del sistema è ben superiore: al momento, spiega Alessandro Vardanega, presidente di Unindustria Treviso, si punta al rafforzamento di reti commerciali, ma se le cose non cambiano in fretta, potrebbe esserci un trasferimento anche di attività produttive. Katia Da Ros, vicepresidente di Unindustria con delega all'internazionalizzazione, però, non è troppo preoccupata dalla partecipazione massiccia, oltre 400 presenti, ad un incontro sulle opportunità di investimento in Carinzia. “Si dovrebbe peraltro valutare quanti progetti di investimento – spiega - si siano poi effettivamente concretizzati una volta approfondite tutte le condizioni presenti nei diversi paesi”. Anche la numero due degli industriali, tuttavia, non nega la frustrazione, soprattutto delle piccole imprese: “O si fa qualcosa per la permanenza nel nostro territorio di queste imprese – dice Da Ros -, o si rischia che ci venga sottratta questa ‘materia prima’ che ancora oggi fatica a trovare attenzione favorevole da parte di alcune amministrazioni e di una parte significativa dell’opinione pubblica.