I titolari della Complast e della Complast Trade di Altivole respingono le accuse
FRODE MILIONARIA: INTERROGATI A VERCELLI DINO E DARIO SIGNOR
L'avv. Crea: "Nessuna operazione illecita, vendite a prezzi di mercato"
ALTIVOLE – (gp) Si erano proclamati innocenti fin da subito e lo hanno ribadito anche di fronte al gip di Vercelli nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Dino e Dario Signor, titolari delle aziende Complast e Complast Trade, entrambe di Altivole, sono stati messi agli arresti domiciliari perchè ritenuti dalla Procura piemontese implicati in una frode milionaria legata all'elusione dell'Iva. Secondo l'accusa avrebbero finto di acquistare merce da aziende italiane in esenzione Iva, per poi trasportarla in Romania e Slovenia e infine facendola rientrare in Italia soltanto sulla carta. In seguito, sfruttando ditte sconosciute al fisco, l'avrebbero rivenduta ad aziende di Vercelli che vantavano in questo modo un illecito credito d'imposta. Il classico meccanismo definito “carosello” insomma, che però i due indagati contestano fermamente. Difesi dall'avvocato Fabio Crea, Dino e Dario Signor hanno ammesso di aver avuto rapporti commerciali con un'azienda in Romania, ma quegli affari sarebbero stati portati a termine alla luce del sole ma soprattutto rispettando le regole. “Abbiamo presentato documentazione completa ed esaustiva che testimonia come i miei assistiti non abbiamo effettuato alcuna operazione illecita - ha dichiarato l’avvocato Fabio Crea - ogni vendita con la società rumena è avvenuta secondo prezzi di mercato”. Il legale ha anche presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari ma il gip si è riservato la decisione che scioglierà la prossima settimana.